26 Giugno 2016

Piano Triennale di prevenzione della corruzione 2016

La Società Acquedotti Scpa con l’adozione del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione ha deciso di rivolgere l’attenzione all’analisi e alla prevenzione del rischio di corruzione all’interno della Società stessa, prevedendo lo svolgimento di una serie di attività necessarie a tale scopo .

Durante l’anno 2015 non si sono rivelate azioni corruttive o tendenti ad esse, a conferma che all’interno della Società esiste una già consolidata cultura tesa alla trasparenza e all’anticorruzione.

Pertanto, si è stabilito che relativamente al prossimo triennio 2016-2018, il piano anticorruzione conservasse sostanzialmente gli stessi dettami e lo stesso profilo del piano anticorruzione approvato nell’anno 2015 essendosi dimostrato efficace e rispondente agli obiettivi previsti.

Si è provveduto ad integrare fondamentalmente gli aspetti del piano precedente, come ad esempio la mappatura dei rischi con il concetto di “gestione del rischio”, come previsto dalla determinazione dell’ ANAC n°. 12 del 28 ottobre 2015, intendendolo come l’insieme delle attività atte a tenere sotto controllo l’organizzazione aziendale, come lo strumento da utilizzare per la riduzione delle probabilità che il rischio si verifichi.

Inoltre, sempre in ottemperanza a quanto previsto dalla predetta determinazione ANAC, a partire da quest’anno il piano per la prevenzione della corruzione comprenderà una seconda sezione interamente dedicata alla ”trasparenza”.

Il piano anticorruzione 2016-2018 è quindi in sostanza un arricchimento di quanto già delineato nel piano per la prevenzione della corruzione precedentemente approvato.

 

PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE 2016 – 2018

Redatto dal Responsabile Anticorruzione in data 18/01/2016

Approvato con CDA del 26/01/2016

Premessa

Il Piano Nazionale Anticorruzione (di seguito P.N.A.), approvato dall’Autorità Nazionale Anticorruzione

ai sensi della legge 190/2012 ha disposto l’obbligo per tutti gli Enti pubblici di adottare un programma e un piano triennale in cui devono essere fissate le modalità di controllo e di prevenzione di potenziali attività di natura corruttiva, estendendo il provvedimento anche alle Società a partecipazione pubblica ad integrazione di quanto già previsto in tale materia.

La Società Acquedotti Scpa adotta il presente Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione (di seguito

P.T.P.C.), finalizzato all’analisi e alla prevenzione del rischio di corruzione all’interno della Società stessa, prevedendo lo svolgimento di una serie di attività necessarie a tale scopo da realizzarsi nel corso dei prossimi anni.

In questa sede si assume il seguente concetto di corruzione, come espresso dall’ANAC nel Piano Nazionale Anticorruzione (determinazione n°. 12 del 28/10/2015), ove si conferma “ la definizione del fenomeno non solo più ampia dello specifico reato di corruzione e del complesso dei reati contro la pubblica amministrazione, ma coincidente con la “maladministration”, intesa come assunzione di decisioni devianti dalla cura dell’interesse generale a causa del condizionamento improprio da parte di interessi particolari. Occorre, cioè, avere riguardo ad atti e comportamenti che, anche se non consistenti in specifici reati, contrastano con la necessaria cura dell’interesse pubblico e pregiudicano l’affidamento dei cittadini nell’imparzialità delle amministrazioni e dei soggetti che svolgono attività di pubblico interesse.”

Tale piano è espressione della volontà della Società di perseguire nella propria azione livelli di legalità e trasparenza, attraverso misure idonee a contrastare potenziali comportamenti illeciti o comunque forme di abuso da parte dei propri dipendenti o incaricati nell’esercizio delle proprie funzioni al fine di ottenere vantaggi privati, diretti o indiretti.

Acquedotti Scpa, ha quindi inteso applicare gli obblighi di pubblicazione previsti dal D.Lgs 33/13, salvaguardando tuttavia le disposizioni in materia di privacy previsti dalle linee guida del Garante.

Di conseguenza il presente documento contiene alla sezione II il Programma triennale per la trasparenza e l’integrità (P.T.T.I.) predisposto dalla Società.

Il presente Piano viene adottato dalla società su proposta del Responsabile Prevenzione Corruzione e approvato dal Consiglio di Amministrazione

Finalità e obiettivi del piano
La legge 190/12, art. 1 comma 34, stabilisce che gli adempimenti in tema di prevenzione della corruzione includano espressamente – sebbene limitatamente all’applicazione delle sole disposizioni dal comma 15 al 33 – «gli enti pubblici nazionali, nonché le società partecipate dalle amministrazioni pubbliche e dalle loro controllate, ai sensi dell’art.2359 c.c., limitatamente alla loro attività di pubblico interesse disciplinata dal diritto nazionale o dell’Unione europea».

Il “PNA” impone di tener conto, nella redazione dei “Piani di prevenzione della Corruzione”, del fatto che le situazioni di rischio “…sono tali da comprendere, non solo l’intera gamma dei delitti contro la Pubblica Amministrazione ma anche le situazioni in cui – a prescindere dalla rilevanza penale – venga in evidenza un malfunzionamento dell’Amministrazione a causa dell’uso a fini privati delle funzioni attribuite ovvero l’inquinamento dell’azione amministrativa ab externo..”.

Obiettivo del presente Piano è quindi quello di prevenire il rischio corruzione nell’attività amministrativa della Società con azioni di prevenzione e di contrasto dell’illegalità, comprendendo anche situazioni in cui, a prescindere dalla rilevanza penale, un soggetto, nell’esercizio dell’attività amministrativa, abusi del potere che gli è stato affidato al fine di ottenere un vantaggio privato.

Tale programma di attività deriva da una preliminare fase di analisi che consiste nell’esaminare l’organizzazione, le sue regole e le prassi di funzionamento in termini di potenziale rischio di attività corruttive.

L’adozione del piano costituisce quindi una importante occasione per l’affermazione del “buon amministrare” e per la diffusione della cultura della legalità e dell’integrità ed è finalizzato a identificare il livello di esposizione della Società al rischio di corruzione ed a disporre misure organizzative volte alla sua concreta prevenzione, cioè a creare un sistema per la gestione complessiva del “rischio corruttivo”, integrando la disciplina già in essere all’interno della Società.

Più in particolare esso ha l’obiettivo di:

individuare le aree a maggior rischio di corruzione valutate in relazione al contesto, all’attività e alle
funzioni dell’ente;

prevedere la formazione, con particolare attenzione alle aree a maggior rischio di corruzione;
individuare modalità di gestione delle risorse umane e finanziarie idonee ad impedire la commissione dei reati;
monitorare l’osservanza del Codice etico e di comportamento approvato dalla Società;
regolazione di procedure per l’aggiornamento del P.T.P.C.;
previsione di un sistema informativo per attuare il flusso delle informazioni e consentire il monitoraggio sull’implementazione del P.T.P.C.
L’individuazione delle azioni indicate nel presente piano, tiene conto delle aree, delle relative attività a rischio e delle misure di prevenzione identificate nel Piano Nazionale Anticorruzione e nelle linee guida ANAC nonché delle ulteriori aree e misure predisposte.

I soggetti della prevenzione
Secondo il piano anticorruzione redatto e approvato con CDA del 30/05/2014 il Responsabile dell’anticorruzione è nominato dall’ Amministratore Delegato, secondo i seguenti criteri:

· stabilità dell’incarico;

· imparzialità di giudizio;

· inesistenza di ragioni di incompatibilità

· professionalità e onorabilità del soggetto designato.

3.1 Il Responsabile per la prevenzione della corruzione – compiti e funzioni

Il coordinamento delle strategie di prevenzione della corruzione è affidato al Responsabile della prevenzione della corruzione (nel seguito anche RPC) che svolge i seguenti compiti e funzioni:

Propone il “Piano Triennale di Prevenzione alla corruzione” per l’approvazione del CdA;
Verifica l’attuazione del P.T.P.C. e della sua idoneità, proponendone la modifica quando vengano accertate significative violazioni o quando intervengano mutamenti nell’organizzazione o nell’attività non trascurabili;
Predispone il piano di formazione per il personale, individuando in accordo con l’Amministratore Delegato, il personale da inserire nei suddetti programmi;
Verifica, d’intesa con l’ Amministratore Delegato, l’eventuale rotazione degli incarichi negli uffici preposti allo svolgimento delle attività nel cui ambito è più elevato il rischio di corruzione;
Svolge compiti di vigilanza sul rispetto delle norme in materia di inconferibilità e incompatibilità;
Elabora la relazione annuale sull’attività svolta e ne assicura la pubblicazione;
Riferisce sull’attività svolta annualmente e in ogni caso ogni qual volta l’Organo di indirizzo politico lo richieda;
Svolge una azione di monitoraggio dell’assolvimento degli obblighi di pubblicazione dei dati indicati all’art. 1, commi da 15 a 33, della Legge n. 190/12 e di quelli introdotti dal Dlgs. n. 33/13, secondo le specifiche contenute in quest’ultimo e limitatamente all’attività di pubblico interesse;
Al “Responsabile della prevenzione della Corruzione” si applica il regime di responsabilità previsto dall’art. 1, commi 12 e seguenti, della Legge n. 190/12.

3.2. L’ organo di indirizzo politico – il Consiglio di Amministrazione

L’organo di vertice è rappresentato dal Consiglio di Amministrazione nominato dall’Assemblea dei Soci, le cui competenze sono stabilite dal medesimo statuto aziendale.

In relazione alla prevenzione della corruzione al Consiglio di Amministrazione:

Approva il P.T.P.C. e i suoi aggiornamenti;
Svolge una azione di monitoraggio dei risultati tramite il confronto con il Responsabile anticorruzione e l’Organismo di vigilanza
adotta tutti gli atti che siano direttamente o indirettamente finalizzati alla prevenzione della corruzione.

3.3 Referenti per la Prevenzione – responsabili di servizio

Come previsto dal Piano Nazionale Anticorruzione, ciascuna Società deve identificare un solo Responsabile della Prevenzione, ma può individuare dei referenti della prevenzione, che vengono designati dal Responsabile della Prevenzione e di norma sono individuati nei responsabili di funzione evidenziati nell’organigramma aziendale pubblicato sul sito aziendale.

Essi svolgono le seguenti attività:

concorrono alla definizione di misure idonee a prevenire e contrastare i fenomeni di corruzione e a controllarne il rispetto da parte dei dipendenti;
svolgono attività informativa nei confronti del Responsabile, affinché possa avere elementi per monitorare l’attività svolta;
partecipano al processo di valutazione e gestione del rischio;
propongono misure di prevenzione;
assicurano l’osservanza del Codice di comportamento e verificano le ipotesi di violazione;
osservano e assicurano l’osservanza delle misure contenute nel P.T.P.C.

3.4. L’Organismo di Vigilanza e gli altri organismi di controllo interno

L’organismo di vigilanza ha le seguenti funzioni:

esamina i rischi e le azioni inerenti la prevenzione della corruzione nello svolgimento dei compiti ad esso attribuiti;
svolge compiti connessi all’attività di prevenzione della corruzione nel settore della trasparenza amministrativa

3.5. Tutti i dipendenti della Società

partecipano al processo di gestione del rischio;
osservano le misure contenute nel P.T.P.C;
segnalano le situazioni di illecito al proprio responsabile;
segnalano casi di conflitto di interessi;
osservano le misure contenute nel P.T.P.C.;
segnalano le situazioni di illecito
I dipendenti che segnalano illeciti sono tutelati in applicazione del principio di whistleblowing introdotto dalla L. 190/12 a carico degli enti della pubblica amministrazione e volontariamente esteso dall’Azienda.

Adempimenti
Gli adempimenti fondamentali per provare la messa in opera ed il rispetto del presente piano sono:

a) Entro il 30 novembre di ogni anno i referenti per la prevenzione trasmettono al Responsabile dell’ Anticorruzione una relazione recante l’attività di monitoraggio svolta e l’indicazione di nuove proposte e concrete misure da adottare per contrastare il rischio corruzione;

b) Entro il 15 dicembre di ogni anno e salve diverse disposizioni stabilite dall’ ANAC, il Responsabile dell’Anticorruzione, sulla scorta delle indicazioni raccolte, deve redigere una relazione sull’efficacia delle misure di prevenzione definite dal Piano di prevenzione della corruzione da pubblicare sul sito aziendale;

c) Entro il 31 gennaio dell’anno successivo il Consiglio di Amministrazione approva il “Piano Triennale di Prevenzione alla corruzione” per l’anno e il triennio successivo.

d) Il Piano approvato è trasmesso all’ ANAC e ai Comuni Partecipanti nonché pubblicato in forma permanente sul sito istituzionale della Società in apposita sottosezione all’interno di quella denominata “Trasparenza”.

e) Nella medesima sottosezione del sito viene pubblicata, a cura del Responsabile, entro il 15 febbraio di ciascun anno la relazione recante i risultati dell’attività svolta nell’anno precedente.

Il Piano può essere modificato anche in corso d’anno, su proposta del Responsabile, quando siano state accertate significative violazioni delle norme in materia di anticorruzione oppure quando intervengano mutamenti organizzativi, modifiche significative o quando si rappresenti l’opportunità di integrare le originarie previsioni del piano del piano.

Mappatura rischi
La mappatura dei rischi prevede l’individuazione delle aree e dei processi a rischio, con l’assegnazione a ciascun processo di un grado di rischio e di un piano di intervento ai fini preventivi.

Per “gestione del rischio” si intende l’insieme delle attività atte a tenere sotto controllo l’organizzazione aziendale ed è lo strumento da utilizzare per la riduzione delle probabilità che il rischio si verifichi.

La pianificazione, mediante l’adozione del “Piano della prevenzione della Corruzione” ,è il mezzo per attuare la gestione del rischio.

Per una migliore impostazione e realizzazione del processo di gestione del rischio, Acquedotti Scpa si basa sui principi di seguito riportati relativi, alla gestione del rischio.

a) La gestione del rischio crea e protegge il valore.

Acquedotti Scpa fa propri i principi di gestione del rischio, nella convinzione che questo sia uno strumento in grado di creare e proteggere il valore dell’Azienda, contribuendo al rispetto delle norme obbligatorie, al raggiungimento degli obiettivi ed al miglioramento delle prestazioni, della reputazione e del consenso presso l’opinione pubblica.

b) La gestione del rischio è parte integrante di tutti i processi dell’organizzazione.

La gestione del rischio è parte integrante di tutti i processi dell’organizzazione, inclusi la pianificazione e tutti i processi di gestione.

c) La gestione del rischio è parte del processo decisionale.

La gestione del rischio aiuta i responsabili ad effettuare scelte consapevoli.

d) La gestione del rischio tratta esplicitamente l’incertezza.

La gestione del rischio tiene conto dell’incertezza, della natura di tale incertezza e di come può essere affrontata.

e) La gestione del rischio è sistematica, strutturata e tempestiva.

Un approccio sistematico, tempestivo e strutturato alla gestione del rischio contribuisce a raggiungere risultati coerenti ed efficienti.

f) La gestione del rischio si basa sulle informazioni disponibili.

La gestione del rischio si basa su fonti di informazione quali dati storici, esperienza, osservazioni, previsioni e pareri.

g) La gestione del rischio è “su misura”.

La gestione del rischio è in linea con il contesto esterno ed interno.

h) La gestione del rischio tiene conto dei fattori umani e culturali.

Nell’ambito della gestione del rischio individua capacità, percezioni e aspettative delle persone esterne ed interne che possono facilitare o impedire il raggiungimento degli obiettivi di Acquedotti Scpa .

i) La gestione del rischio è trasparente e inclusiva.

La gestione del rischio si basa sul coinvolgimento tempestivo dei portatori d’interesse e, in particolare, dei responsabili, assicurando che essa rimanga pertinente ed aggiornata.

j) La gestione del rischio è dinamica.

La gestione del rischio risponde continuamente al cambiamento. Ogni qual volta accadono eventi sia esterni che interni, si attua il monitoraggio, esaminando nuovi rischi, mentre alcuni rischi si modificano ed altri scompaiono.

k) La gestione del rischio favorisce il miglioramento continuo dell’Azienda.

Acquedotti Scpa si impegna a sviluppare ed attuare strategie per migliorare la propria gestione del rischio insieme a tutti gli altri aspetti di gestione della Società.

L’intero processo di gestione del rischio, dall’identificazione, all’analisi si è basato sulla partecipazione e l’attivazione di meccanismi di consultazione.

Le fasi principali seguite sono e sono:

  • mappatura dei processi attuati dalla Società;
  • valutazione del rischio per ciascun processo;
  • trattamento del rischio.

Le aree di attività ritenute più specificatamente a rischio a conclusione dell’attività di mappatura condotta internamente, sono:

1) Affidamento servizi e forniture

2) Concorsi, selezioni del personale progressioni di carriera

3) Pagamenti e richiesta contributi

4) Stipula contratti/ volture/ richieste allacciamenti idrici e fognari/ stipula PDR

5) Uso del telefono, del pc e di altri dispositivi e/o attrezzature della Società.

Tale percorso, guidato dal Responsabile della prevenzione della corruzione, ha visto il coinvolgimento diretto dell’Amministratore Delegato e dei responsabili di funzione dell’Azienda, nel rispetto del principio di inclusività.

Eventuali integrazioni delle suddette aree di attività a rischio o “attività sensibili” potranno essere disposte dall’ Amministratore Delegato, previo concerto con l’Organismo di Vigilanza.

In relazione all’attività svolta da Acquedotti Scpa ed ai rischi nella quale potrebbe incorrere, sono stati ritenuti potenzialmente inerenti per la Società varie fattispecie di reato quali ad esempio (concussione, corruzione per l’esercizio della funzione, corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio, Indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato , abuso d’ufficio).

La prevenzione della corruzione riguarda i reati e tutte quelle situazioni in cui – a prescindere dalla concreta rilevanza penale – venga in evidenza un malfunzionamento della Società o un danno alla sua immagine o all’immagine della pubblica a causa dell’uso improprio delle funzioni attribuite.

L’analisi del rischio consiste nella valutazione della probabilità che il rischio si realizzi e delle conseguenze che il rischio produce (probabilità e impatto) per giungere alla determinazione del livello di rischio.

L’analisi del rischio verrà effettuata, per ciascun processo, secondo la seguente matrice di valori medi:

RISCHIO VALORE

Basso Da 1 a 5

Medio Da 6 a 14

Alto Da 15 a 25

I livelli di rischio saranno individuati in funzione degli indici di probabilità (discrezionalità, rilevanza esterna, complessità del processo, valore economico, frazionabilità del processo, controlli) e degli indici di valutazione dell’impatto (organizzativo, economico, reputazionale, sull’immagine).

 

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La maggior parte delle misure primarie per la prevenzione del rischio di corruzione sono contenute nella normativa interna alla Società

Oltre ai regolamenti interni già esistenti, saranno formalizzate e/o incrementate tutte quelle prassi aziendali che consentono – nelle singole aree di rischio individuate nel presente P.T.P.C. – una specifica forma di prevenzione di qualsivoglia fenomeno corruttivo.

In secondo luogo, va dato atto che sono già esistenti o in via di attuazione talune procedure specifiche volte anche a contrastare il rischio di attività corruttive:

· Procedura di controllo del magazzino

· Programma di gestione documentale

· Formalizzazione delle modalità di progressione di carriera

· Limitazioni all’utilizzazione del telefono a fini personali

· Limitazione delle deleghe dei legali esterni

· Verifica della sussistenza di eventuali condizione ostative (inconferibilità o incompatibilità), di situazioni di conflitto di interesse, o di altre cause impeditive;

· Verifica di eventuali precedenti penali.

L’accertamento avviene mediante dichiarazioni sostitutiva di autocertificazione rese dagli interessati.

Inconferibilità degli incarichi e conflitto d’interesse
Il dipendente informa il responsabile di tutti i rapporti, diretti o indiretti, di collaborazione con soggetti privati in qualunque modo retribuiti che lo stesso abbia o abbia avuto negli ultimi tre anni, precisando:

a) se in prima persona, o suoi parenti o affini entro il secondo grado, il coniuge o il convivente abbiano ancora rapporti finanziari con il soggetto privato con cui ha avuto i predetti rapporti di collaborazione;

b) se tali rapporti siano intercorsi o intercorrano con soggetti che abbiano interessi in attività o decisioni inerenti all’ufficio, limitatamente alle pratiche a lui affidate.

I dati acquisiti mediante le suddette dichiarazioni avranno in ogni caso carattere riservato, nel rispetto di quanto previsto in materia di tutela della privacy. Sarà cura del responsabile adottare, nel caso in cui si ravvisino possibili conflitti d’interessi, le opportune iniziative in sede di assegnazione dei compiti d’ufficio.

I responsabili degli uffici devono astenersi dal compimento dell’atto in caso di conflitto di interessi, segnalando la relativa situazione, anche solo potenziale, ai loro superiori gerarchici.

Nei confronti dell’ex dipendente, ove emerga la violazione del presente divieto, si procederà ad azione di risarcimento danni.

I contratti conclusi e gli incarichi conferiti in violazione di quanto previsto sono nulli con obbligo di restituzione dei compensi eventualmente percepiti e accertati ad essi riferiti.

E’ stato previsto nei bandi di gara adesione alle regole del piano di prevenzione anticorruzione e a quanto stabilito dal codice etico e di comportamento della Acquedotti Scpa.

Il responsabile della prevenzione dell’anticorruzione per il tramite dei responsabili di servizio può acquisire una specifica dichiarazione con la quale, chiunque si rivolga ad Acquedotti Scpa per proporre una progetto di partenariato pubblico/privato, una proposta contrattuale, di sponsorizzazione, di convenzione o di accordo procedimentale, una richiesta di contributo o comunque intenda presentare un’ offerta relativa a contratti di qualsiasi tipo, dichiara l’insussistenza di rapporti di parentela, entro il quarto grado, o di altri vincoli anche di lavoro o professionali, in corso o riferibili ai due anni precedenti, con gli amministratori e i dirigenti della società.

Non possono essere conferiti ai dipendenti incarichi, non compresi nei compiti e doveri d’ufficio, che non siano espressamente previsti o disciplinati da leggi o altre forme normative, o che non siano espressamente autorizzati.

Tutte le nomine e le designazioni approntate al conferimento di incarichi da parte della Società devono essere seguite da apposita dichiarazione del titolare dell’incarico ove specifichi insussistenza di causa di incompatibilità al mantenimento dell’incarico conferito.

Il responsabile del piano anticorruzione verifica che nella Società siano rispettate le disposizioni sulla inconferibilità e incompatibilità degli incarichi.

All’atto del conferimento dell’incarico l’interessato presenta una autodichiarazione sulla insussistenza di una delle cause di inconferibilità.

Il conflitto d’interessi è la situazione in cui un interesse secondario (personale) interferisce (o potrebbe interferire) con la capacità di un soggetto di agire nell’esclusivo interesse di un’altra parte, interesse che sia tenuto a perseguire (interesse primario).

In altre parole si ha conflitto di interesse quando vi sia una contraddizione tra l’interesse pubblico e quello privato di chi amministra.

L’obbligo di astensione deve essere fatto valere in ogni altro caso in cui esistano gravi ragioni di convenienza.

Si può distinguere tra:

– Conflitto d’interessi reale: si manifesta quando l’interesse primario e quello secondario entrano in conflitto.

– Conflitto d’interessi potenziale: si manifesta quando chi decide potrebbe venirsi a trovare in una situazione di conflitto d’interessi (ad es. un responsabile che accetta un regalo da un fornitore).

– Conflitto d’interessi apparente (o percepito): si manifesta quando l’interesse primario di chi decide sembra poter essere compromesso da interessi secondari e viene meno la fiducia nella sua figura .

La segnalazione dell’esistenza di un conflitto di interessi deve essere fatta, in forma scritta, al proprio superiore gerarchico al quale spetta la decisione finale, valutando se tale conflitto è idoneo a ledere l’imparzialità dell’agire amministrativo. Anche la riposta alla segnalazione deve essere formulata per iscritto.

Tutela del dipendente che segnala gli illeciti/ Whistleblowing
L’articolo 1, comma 51 della legge 190/12 ha introdotto un nuovo articolo ove viene definita la “Tutela del dipendente pubblico che segnala illeciti”, il cosiddetto whistleblower. Si tratta di una misura di tutela finalizzata a consentire l’emersione di fattispecie di illecito. Acquedotti Scpa provvederà ad attivare un canale accessibile al solo personale presso il quale si potranno segnalare fatti rilevanti sotto il profilo disciplinare e penale. Il soggetto competente a ricevere le segnalazioni del whistleblower è il Responsabile della prevenzione della corruzione.

È comunque possibile sin da ora la segnalazione diretta riservata con garanzia di anonimato al superiore gerarchico o al Responsabile della prevenzione della corruzione a cui spetterà la verifica preliminare eventualmente necessaria e, in caso di riscontro di potenziali irregolarità, la segnalazione alle autorità competenti.

Il dipendente che denuncia o riferisce condotte illecite di cui sia venuto a conoscenza in ragione del proprio rapporto di lavoro, non può essere sanzionato, licenziato o sottoposto ad una misura discriminatoria, diretta o indiretta, avente effetti sulle condizioni di lavoro per motivi collegati direttamente o indirettamente alla denuncia, a meno che il fatto non comporti responsabilità a titolo di calunnia o diffamazione. Nell’ambito del procedimento disciplinare, l’identità del segnalante può essere rivelata solo ove la sua conoscenza sia assolutamente indispensabile per la difesa dell’incolpato.

Per le esecuzioni delle verifiche preliminari il Responsabile potrà eventualmente procedere all’acquisizione di documenti ed informazioni presso tutte le strutture della Società.

Tutti coloro che vengono coinvolti nel processo di gestione della segnalazione sono tenuti alla riservatezza. La violazione della riservatezza potrà comportare irrogazioni di sanzioni disciplinari salva l’eventuale responsabilità penale e civile dell’agente.

Formazione del personale
Al fine di garantire una generale diffusione della cultura della legalità, Acquedotti Scpa assicura attività formative rivolte al personale dipendente, anche a tempo determinato, in materia di trasparenza, pubblicità, integrità e legalità.

I fabbisogni formativi sono individuati dal Responsabile della Prevenzione in accordo con l’ Amministratore Delegato.

In particolare, in sede di prima attuazione e ogniqualvolta si rendesse necessario, detti interventi formativi saranno finalizzati a far conseguire ai dipendenti una piena conoscenza di quanto previsto dal P.T.P.C. Un’attenzione primaria deve, inoltre, essere dedicata alla formazione del Responsabile anticorruzione, ai suoi Referenti, nonché ai dirigenti competenti per le attività maggiormente esposte al rischio di corruzione.

Nell’ottica della prevenzione della corruzione, gli interventi di formazione devono favorire la consapevolezza e la responsabilità nello svolgimento delle funzioni e nell’uso del relativo potere.

Codice etico e di comportamento
Acquedotti Scpa ha adottato un “Codice etico e di comportamento”, approvato dal C.d.A. in data 30.05.2014 volto a disciplinare le condotte rilevanti, sotto il profilo etico, nella conduzione delle proprie attività alle quali devono attenersi gli amministratori, i responsabili , i dipendenti, i collaboratori, i consulenti esterni ed in genere chiunque svolga a qualsiasi titolo funzioni di rappresentanza, anche di fatto, della Società.

Il codice etico costituisce parte integrante del presente documento e definisce i doveri minimi di diligenza, lealtà, imparzialità e buona condotta che tutti i soggetti operanti per conto di Acquedotti Scpa sono tenuti ad osservare.

Poiché il codice etico prevede un sistema sanzionatorio per la sua violazione, lo stesso è stato affisso nelle bacheche degli uffici periferici. Uguale procedura dovrà essere seguita nel caso di modifiche al codice di comportamento che potrà essere aggiornato in funzione di future norme.

La responsabilità di vigilare sulla sua applicazione, diffusione e la responsabilità di applicare i criteri e le norme di condotta contenute nel Codice ricade su tutto il personale aziendale.

Tutti i dipendenti devono infatti operare nell’ottica della trasparenza in quanto tale modalità operativa è da

considerarsi, oltre che obbligo di legge, obbiettivo aziendale e forma di prevenzione e di lotta alla corruzione, stimolano i principi di responsabilità, efficacia, efficienza, integrità e lealtà degli operatori del

settore.

Il responsabile dell’ufficio, a seconda della competenza, provvederà a perseguire i dipendenti che dovessero incorrere in violazioni dei doveri di comportamento, ivi incluso il dovere di rispettare le prescrizioni contenute nel presente Piano, attivando i relativi procedimenti disciplinari, dandone notizia al responsabile della prevenzione.

Acquedotti Scpa vigilerà sull’osservanza delle norme contenute nel Codice Etico assicurando la trasparenza delle azioni poste in essere in caso di violazione dello stesso.

Rotazione degli incarichi
La rotazione del personale addetto alle aree a più elevato rischio di corruzione rappresenta, una misura importante tra gli strumenti di prevenzione della corruzione e l’esigenza del ricorso a questo sistema è stata sottolineata anche a livello normativo.

La rotazione del personale consente altresì che il personale dipendente accumuli esperienza in funzioni diverse ed in molteplici settori, perfezionando le proprie capacità anche in prospettiva di un miglioramento delle performances individuali.

La rotazione può inoltre favorire la condivisione dei saperi e favorire i processi di cambiamento organizzativo.

Tuttavia la rotazione dei dirigenti e del personale può rappresentare altresì profili di complessità in quanto può porsi in conflitto con il principio di continuità dell’azione amministrativa, sminuendo la professionalità acquisita dai dipendenti in certi ambiti e settori di attività.

Inoltre, può costituire forte ostacolo alla rotazione anche la dimensione degli uffici e la quantità dei dipendenti operanti.

Difatti l’ ANAC ha ricordato che lo strumento della rotazione non deve essere visto come una misura da applicare acriticamente ed in modo generalizzato a tutte le posizioni lavorative.

In Acquedotti Scpa, visto il numero esiguo di soggetti con ruolo apicale di responsabilità, il principio di rotazione nelle aree sensibili per la commissione dei reati, può risultare di difficile attuazione con il rischio di causare maggiori criticità rispetto ai diretti benefici conseguibili.

Ciò nonostante per tutti gli uffici individuati come aree a rischio corruzione ove vi siano almeno due dipendenti in possesso della necessaria qualifica professionale, potrà essere disposta la rotazione degli incarichi, in modo che nessun dipendente possa consolidare posizioni “di privilegio” nella gestione diretta di determinate attività.

Il RPC, su base annuale, tenendo conto dell’esito dell’attività di vigilanza, può proporre la rotazione degli incarichi all’Amministratore Delegato il quale, dopo averne valutato la possibilità ne valuterà la decisione.

Gli atti legati alla rotazione del personale sono adottati dall’Amministratore Delegato che ne indica anche i tempi e le modalità operative di attuazione.

Obblighi di trasparenza e pubblicità
La trasparenza rappresenta uno strumento fondamentale per la prevenzione della corruzione e per l’efficienza e l’efficacia dell’azione amministrativa, costituendo dunque metodo fondamentale per il controllo, da parte del cittadino e/o utente delle decisioni della pubblica amministrazione.

In particolare sarà tenuta:

– Alla pubblicazione dei dati, limitatamente alle c.d. attività di pubblico interesse;

– Alla realizzazione della sezione “Trasparenza” nel proprio sito internet;

– Al controllo e monitoraggio dell’assolvimento degli obblighi di pubblicazione;

– All’organizzazione di un sistema che fornisca risposte tempestive ai cittadini;

– Alla realizzazione di iniziative per garantire un adeguato livello di trasparenza, nonché la legalità e lo sviluppo della cultura dell’integrità;

– Alla definizione di misure, modi e iniziative volti all’attuazione degli obblighi di pubblicazione.

Come indicato dal Dipartimento della funzione pubblica: “Considerato che la trasparenza realizza già di per sé una misura di prevenzione poiché consente il controllo da parte degli utenti dello svolgimento dell’attività amministrativa, il programma per la trasparenza deve essere coordinato con il piano per la prevenzione della corruzione in modo da assicurare un’azione sinergica ed osmotica tra le misure e garantire la coincidenza tra i periodi di riferimento”.

Secondo l’articolo 10, comma 2, del decreto legislativo 33/2013 “il programma costituisce di norma una sezione del Piano di prevenzione della corruzione”. Pertanto gli adempimenti di trasparenza sono indicati alla Sezione II del presente documento, denominato Programma triennale per la trasparenza e l’integrità che verrà aggiornato nel caso se ne ravvisi la necessità annualmente, garantendo un adeguato livello di trasparenza nonché la legalità e lo sviluppo della cultura dell’integrità.

Per facilitare i rapporti tra i cittadini e la Società, sul sito istituzionale sono stati pubblicati i moduli di presentazione di istanze, richieste e atti approvati dalla Società.

Acquedotti Scpa, in quanto Società che svolge un pubblico servizio rivolto agli utenti del servizio idrico, ha definito i procedimenti di propria competenza in base alle Leggi Regionali che regolano l’esercizio delle proprie funzioni e si impegna ad attuarli, come stabilito anche della Carta dei Servizi.

L’azienda da tempo ha predisposto la Carta dei Servizi, quale strumento di comunicazione, informazione e partecipazione rivolto agli utenti ed alle altre parti interessate dell’Azienda a diverso titolo coinvolte nelle proprie decisioni, in ottemperanza alle disposizioni emanate dall’Autorità idrica.

Monitoraggio e Pianificazione triennale per la prevenzione della corruzione
Il contenuto del Piano di prevenzione deve essere definito, in modo da non prevedere solo misure di prevenzione (che riducono la probabilità degli eventi di corruzione), ma anche misure di monitoraggio degli eventi di corruzione, finalizzate a rilevare e rimuovere possibili comportamenti a rischio di corruzione, che dovessero aver luogo all’interno dell’amministrazione.

Ai sensi dell’art. 1, comma 14 della legge 190/2012, il Responsabile della Prevenzione della Corruzione, entro il 15 dicembre di ogni anno, salvo diverse disposizioni dell’ANAC, deve pubblicare una relazione sull’efficacia delle misure di prevenzione definite dal Piano di prevenzione della corruzione.

I dati raccolti ai fini della relazione sono utili anche per il “riassetto” del Piano, finalizzato alla predisposizione del nuovo Piano, che deve essere adottato dal Consiglio di Amministrazione entro il 31 gennaio di ogni anno.

Sulla base dei dati disponibili, il Responsabile della Prevenzione dovrà:

– comprendere le ragioni/cause in base alle quali si sono verificati degli scostamenti rispetto ai risultati attesi;

– comprendere le ragioni/cause in base alle quali si sono verificati gli eventi di corruzione (effettuando, nel caso, nuovamente la valutazione del rischio di corruzione);

– valutare l’efficacia del sistema di monitoraggio adottato dalla Società;

– valutare l’efficacia delle misure di prevenzione e delle altre misure per arginare il rischio di corruzione;

– individuare eventuali misure correttive in coordinamento con i dirigenti/responsabili e con i referenti della prevenzione;

– inserire le misure correttive per implementare/migliorare il Piano.

Si ritiene che nel corso del prossimo triennio, in linea con quanto stabilito nel precedente piano, si dovranno effettuare le seguenti attività:

2016

– Valutazione operato del 2014/2015 in materia di anticorruzione;

– Pubblicazione dei dati previsti ex d.lgs. 30/2013;

– Aggiornamento organigramma;

– Rafforzare all’interno della Società la cultura di prevenzione della corruzione;

– Attività formativa

2017

– Aggiornamento obiettivi di prevenzione della corruzione;

– Definizione delle procedure di monitoraggio sull’applicazione del PTPC;

– Eventuali azioni correttive delle misure previste dal PTPC;

– Incentivazione dei flussi informativi ;

– Attività formativa

2018

– Perfezionamento procedure attuate;

– Valutazione triennale.

SEZIONE II

PIANO PER LA TRASPARENZA E L’INTEGRITÀ 2016-2018

Premessa
In attuazione della legge n. 190 del 2012 è stato emanato il decreto legislativo n. 33 del 2013 (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 5 aprile 2013, n. 80), con il quale sono riordinate le disposizioni in materia di obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni. Il provvedimento ha introdotto alcune novità, individuando nel contempo le modalità per la realizzazione degli obblighi di trasparenza.

Il provvedimento risponde all’esigenza di assicurare la trasparenza intesa come accessibilità totale delle informazioni concernenti l’organizzazione e l’attività delle pubbliche amministrazioni, allo scopo di favorire forme diffuse di controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull’utilizzo delle risorse pubbliche, attraverso la tempestiva pubblicazione delle notizie sui siti istituzionali delle amministrazioni medesime.

A tal fine, chiunque ha diritto di conoscere, fruire ed utilizzare i documenti e le informazioni oggetto di un obbligo di pubblicazione ai sensi del decreto sopra citato.

Le sole esclusioni riguardano i casi in cui vi sia espresso divieto per ragioni di sicurezza, di protezione dei dati personali, di segretezza e sulla base di specifiche norme di legge.

Acquedotti Scpa, in ottemperanza alle normative sopra richiamate e per dare assoluta priorità alla trasparenza come misura preventiva per arginare i fenomeni corruttivi, adotta il presente Programma triennale per la trasparenza e l’integrità che è parte integrante del Piano Triennale per la Prevenzione della

Corruzione (PTPC).

Tutte i dati, le iniziative e gli interventi previsti dal presente piano si intendono esclusivamente riguardanti le attività di Acquedotti Scpa nel suo ruolo di affidataria del pubblico servizio di distribuzione di acqua potabile e smaltimento delle acque reflue per uso domestico, commerciale, industriale ed agricolo, con la riscossione dei relativi canoni.

Il Programma Triennale per la Trasparenza e l’Integrità è quindi il compimento del percorso di riforma volto a rendere più accessibile ai cittadini il mondo delle istituzioni, garantendo un adeguato livello di informazione, legalità e integrità, introducendo elementi di novità quali il diritto di accesso civico, il principio della totale accessibilità delle informazioni, l’obbligo di pubblicità per alcuni atti, dati e situazioni patrimoniali.

La Acquedotti ha implementato il proprio sito istituzionale con un’apposita sezione, denominata “Trasparenza”, nella quale sono pubblicati i documenti, le informazioni e i dati concernenti l’organizzazione della Società e la sua attività istituzionale.

In linea con la normativa di riferimento, le modalità di pubblicazione adottate intendono assicurare l’accessibilità, la completezza e la semplicità di consultazione dei dati, nel rispetto delle disposizioni in

materia di segreto d’ufficio e protezione dei dati personali.

La sezione “Trasparenza” è consultabile all’indirizzo web https://www.acquedottiscpa.com/amministrazione-trasparente/ ed i relativi contenuti sono in costante aggiornamento in relazione alla periodicità dei dati da pubblicare.

La suddetta Sezione si articola a sua volta in specifiche sottosezioni, che sono compilate nel rispetto degli obblighi previsti.

2. Finalità e obiettivi del piano

Il D.Lgs. n. 33 rafforza il concetto di trasparenza intesa come accessibilità totale delle informazioni concernenti l’organizzazione e l’attività, allo scopo di favorire forme diffuse di controllo sull’utilizzo delle risorse pubbliche.

Emerge quindi che la trasparenza è da considerarsi come strumento atto ad avere una amministrazione che operi in maniera eticamente corretta e che persegua obiettivi di efficacia, efficienza ed economicità.

Si intende valorizzare la capacità di rendicontare della Società, ossia di dare conto e di rendere conto alle parti interessate delle proprie scelte, delle proprie azioni e dei risultati conseguiti, in virtù del ruolo di pubblico interesse svolto, realizzando il principio di amministrazione aperta alle parti interessate.

Tutte le norme che attualmente disciplinano l’attività delle Pubbliche Amministrazioni e delle società da queste controllate o partecipate disegnano la trasparenza come un diritto dei cittadini a essere informati su tutti gli aspetti dell’attività amministrativa, politica, tecnica e burocratica.

Le norme dispongono che siano totalmente accessibili, per il tramite del sito istituzionale, tutta una serie di dati, informazioni e documenti per consentire, a chiunque sia interessato, di conoscere l’attività e l’organizzazione della Società, non solo la pura e semplice conoscenza di tutte queste informazioni, ma anche un vero e proprio controllo civico sull’operato della Società, ampliando la diffusione delle conoscenze e consentendo, tra l’altro, la comparazione tra le varie esperienze amministrative.

Il nuovo concetto di trasparenza come accessibilità totale impone, non solo un obbligo di fornire determinate informazioni, ma anche di fornirle in maniera comprensibile da parte dei destinatari.

Il presente PTTI indica le principali linee di intervento e le azioni che Acquedotti Scpa intende seguire e intraprendere nell’arco del triennio 2016– 2018 in tema di trasparenza.

Attraverso il programma e la sua concreta attuazione, la Società intende realizzare i seguenti obiettivi:

1. la trasparenza, quale accessibilità delle informazioni concernenti l’organizzazione e l’attività;

2. l’attuazione del diritto alla conoscibilità consistente nel diritto di chiunque di conoscere, disporre, usufruire e utilizzare documenti, informazioni e dati pubblicati;

3. l’esercizio dell’accesso civico quale diritto riconosciuto a chiunque di richiedere documenti, informazioni e dati obbligatoriamente conoscibili qualora non siano stati pubblicati, secondo il regolamento di accesso agli atti approvato con CdA del 19/12/2013;

4. l’integrità, l’aggiornamento, la completezza, la semplicità di consultazione, l’accessibilità, l’omogeneità, la conformità agli originali dei documenti e dati relativi all’attività ed all’organizzazione della Società.

Gli obiettivi sopra richiamati hanno la funzione di indirizzare l’azione amministrativa ed i comportamenti degli operatori verso lo sviluppo della cultura della legalità e dell’integrità nella gestione del bene pubblico secondo principi di eguaglianza, imparzialità, responsabilità, efficacia ed efficienza, integrità e lealtà.

3. I soggetti competenti e sanzioni

I soggetti competenti all’adozione delle misure sono individuati nei principali organi direzionale e di controllo dell’azienda.

  • Il Consiglio d’Amministrazione approva il Programma Triennale della Trasparenza e della Integrità ed i relativi aggiornamenti, incluso nel Piano triennale di prevenzione Anticorruzione
  • Il Responsabile della Trasparenza è nominato dall’Amministratore Delegato e può coincidere con il Responsabile dell’Anticorruzione. Il Suo compito principale è quello di monitorare e controllare che la Società adempia correttamente gli obblighi di pubblicazione imposti da norme di legge e dalle disposizioni di questo PTTI, anche attraverso l’adeguamento e l’aggiornamento dello stesso Programma. Nello specifico, il Responsabile della Trasparenza:
    • provvede al monitoraggio e al controllo dell’attuazione del Programma;
    • aggiorna le disposizioni in materia di pubblicità contenute nel Programma;
    • stabilisce i criteri per l’organizzazione delle pagine web per adempiere agli obblighi di pubblicità e trasparenza;
    • emana direttive in materia di semplificazione del linguaggio amministrativo e di comunicazione efficace;
    • segnala ai soggetti competenti il mancato o ritardato adempimento degli obblighi di pubblicità.
  • I provvedimenti adottati dal Responsabile della Trasparenza sono vincolanti per tutti gli uffici di Acquedotti Scpa. Nell’ipotesi di omessa o incompleta osservanza degli obblighi in questione, può richiedere il tempestivo adempimento al responsabile della mancata pubblicazione per l’eventuale irrogazione delle sanzioni disciplinari conseguenti, dandone – nel caso queste siano di particolare rilevanza – notizia al Consiglio di Amministrazione e/o all’Anac;
  • L’organismo di vigilanza verifica la coerenza degli obiettivi previsti nel Programma triennale per la trasparenza valutando, altresì, l’adeguatezza dei relativi indicatori, comunicando tempestivamente le criticità rilevate.
  • I Responsabili delle Sezioni sono responsabili dell’attuazione del Programma Triennale e collaborano attivamente per la realizzazione delle iniziative volte a garantire un adeguato livello di trasparenza e integrità. Provvedono all’invio dei dati di propria competenza all’ufficio per la pubblicazione sul sito istituzionale della Società.
  • I dipendenti collaborano attivamente con il Responsabile della trasparenza, con l’Amministratore Delegato ed i Responsabili di funzione per il corretto assolvimento degli obblighi di pubblicità e trasparenza e rispettano e attuano le direttive da questi emanate.
  • Ogni cittadino può collaborare alla più completa e corretta attuazione della trasparenza, sia utilizzando specifici canali di comunicazione, che attraverso l’esercizio del diritto di accesso civico.

L’inadempimento degli obblighi di pubblicazione previsti dalla normativa vigente o la mancata predisposizione del Programma triennale per la trasparenza e l’integrità costituiscono elemento di valutazione della responsabilità e le sanzioni sono specificate nell’ articolo 46 del D.Lgs 33/13.

4. Adempimenti

Elaborare le proposte di modifica, aggiornamento e integrazione del presente Piano della trasparenza, da sottoporre all’approvazione del Consiglio di Amministrazione entro il 31 gennaio di ogni anno;
Individuare i responsabili della raccolta, verifica e inserimento dei dati per garantire la pubblicazione e dell’aggiornamento dei dati;
Attivare un piano di informazione/formazione di tutto il personale sulle modalità di attuazione del Piano;
Garantire il rispetto degli adempimenti in materia di trasparenza e nel caso, proporre specifiche e aggiornamento dei dati;
Verificare l’attuazione degli obblighi di pubblicazione in termini di completezza, chiarezza e aggiornamento dei dati;
Controllare e assicurare la regolare attuazione dell’accesso civico;
Attuare ogni altra iniziativa ritenuta necessaria.

5. Dati da pubblicare

Acquedotti Scpa ha predisposto sul proprio sito una pagina dedicata alla “Trasparenza”, che è organizzata in sottosezioni di vari livelli e contiene le informazioni e i dati su cui vige l’obbligo di pubblicazione.

Obbiettivo del piano triennale è la verifica dell’usabilità dei dati pubblicati sul sito aziendale, in modo che ognuno possa accedere in modo agevole alle informazioni che dovranno essere comprensibili.

I dati dovranno avere le seguenti caratteristiche:

• Completi ed accurati

• Comprensibili

• Aggiornati

• Tempestivi

• in formato aperto

Secondo quanto stabilito dal decreto legislativo 33/13, l’aggiornamento dei dati, delle informazioni e dei documenti deve avvenire in modo “tempestivo”(ossia pubblicando i dati, le informazioni ecc entro 30 giorni lavorativi dalla disponibilità definitiva degli stessi).

I dati saranno aggiornati secondo le seguenti quattro frequenze:

annuale, per i dati che non subiscono modifiche frequenti o la cui durata è tipicamente annuale;
semestrale, per i dati che sono suscettibili di modifiche frequenti ma per i quali la norma non richiede espressamente modalità di aggiornamento tempestive;
trimestrale, per i dati soggetti a frequenti cambiamenti;
aggiornamento tempestivo, per i dati che è indispensabile pubblicare nell’immediatezza della loro adozione.
Ai sensi della normativa vigente, i dati, le informazioni e i documenti oggetto di divulgazione obbligatoria sono pubblicati per un periodo di cinque anni, decorrenti dal 1° gennaio dell’anno successivo a quello da cui decorre l’obbligo di pubblicazione, e comunque fino a che gli atti pubblicati producono i loro effetti .

Alla scadenza del termine di durata dell’obbligo di pubblicazione, i dati sono comunque conservati e resi disponibili all’interno di distinte sezioni del sito web.

L’ Acquedotti ScpA non disporrà di filtri e/o di altre soluzioni tecniche atte ad impedire ai motori di ricerca web di indicizzare ed effettuare ricerche all’interno della sezione.

Limiti della trasparenza
Acquedotti Scpa nella pubblicazione dei dati previsti dal D.Lgs 33/13 segue le indicazioni del Garante e dalla normativa vigente in materia privacy, garantendo il rispetto della stessa.

In ogni caso:

non rende intellegibili i dati personali non necessari, eccedenti o non pertinenti alla finalità della pubblicazione (principio di pertinenza e non eccedenza);
pubblica i dati sensibili e giudiziari solo nel caso in cui la pubblicazione risulti, con adeguata motivazione, l’unico mezzo utilizzabile per assicurare il corretto e completo esercizio del diritto alla trasparenza;
non pubblica i dati, le informazioni e i documenti idonei a rivelare lo stato di salute e la vita sessuale;
non pubblica i dati, le informazioni e i documenti che sono sottratti al diritto di accesso previsto dalla legge n. 241/199024 25.
La conoscibilità comunque non può mai essere negata quando sia sufficiente rendere “anonimi” i documenti, illeggibili dati o parti di documento, applicare mascheramenti o altri accorgimenti idonei a tutelare le esigenze di segreto e i dati personali.

Accesso civico
Il D.Lgs 33/13 all’art. 5 prevede e disciplina l’accesso civico, ossia l’obbligo di rendere noti i documenti, le informazioni o i dati, attribuendo allo stesso tempo il diritto di chiunque di richiedere i medesimi, nei casi in cui sia stata omessa la loro pubblicazione.

La richiesta di accesso civico come prevista dalla nuova normativa, non necessita di alcuna limitazione, è gratuita e va presentata al responsabile della trasparenza, che dovrà poi pronunciarsi sulla stessa istanza.

Nell’ipotesi di mancata pubblicazione dell’atto, si dovrà procedere alla pubblicazione del dato richiesto, trasmettendolo contestualmente al richiedente o in alternativa si potrà comunicare l’avvenuta pubblicazione indicando il collegamento ipertestuale richiesto. Se invece il documento, l’informazione o il dato richiesto risulti già pubblicato, si provvederà a specificare al richiedente il relativo collegamento ipertestuale.

Le richieste di accesso civico possono essere inviate all’indirizzo pec: acquedotti@pec.team-service.it .

La Posta Elettronica Certificata (PEC) è un sistema di posta elettronica che consente al mittente di ottenere la documentazione elettronica attestante l’invio e la consegna di documenti informatici con valenza legale.

La Società è munita di posta elettronica certificata, il cui indirizzo è riportato sul web aziendale e che può essere liberamente utilizzato per comunicare con la Società.

La protocollazione delle e-mail vengono seguite dagli operatori dell’Ufficio Protocollo. Acquedotti Scpa è attenta alle critiche, ai reclami e ai suggerimenti che vengono dagli utenti, in qualsiasi forma e con qualunque modalità.

8. Azioni volte a garantire e promuovere la trasparenza

Il processo di “apertura” della Società verso l’esterno rappresenta un’opportunità per garantire legalità e trasparenza.

Il Piano di lavoro della Trasparenza relativo all’anno 2016 di Acquedotti Scpa si articolerà sostanzialmente in due obiettivi:

1. il corretto adempimento degli obblighi di pubblicità imposti dal Decreto Trasparenza (D.Lgs 33/13);

2. procedere ad un perfezionamento dei dati già pubblicati, arricchendo nel tempo la conoscenza dei molteplici aspetti dell’attività svolta da Acquedotti Scpa.

Tutte le iniziative saranno essenzialmente volte a garantire l’adeguamento degli strumenti informatici per l’accessibilità e la diffusione dei dati e così lo sviluppo della cultura della legalità e integrità.

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