10 Settembre 2019

Piano Triennale di prevenzione della corruzione 2017

Disciplinato dalla determina ANAC n° 1134 del 08/11/2017 punto 3.3

Acquedotti Scpa sposa e condivide il concetto di corruzione così come espresso dall’ANAC nel Piano Nazionale Anticorruzione e pertanto anche per quest’anno con l’aggiornamento del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione si è deciso di rivolgere l’attenzione all’analisi e alla prevenzione del rischio di corruzione all’interno della Società stessa, prevedendo lo svolgimento di una serie di attività necessarie a tale scopo.

Tale piano è espressione della volontà della Società di proseguire nella propria azione di legalità e trasparenza, attraverso misure idonee a contrastare potenziali comportamenti illeciti o comunque forme di abuso da parte di soggetti al fine di ottenere vantaggi privati, diretti o indiretti, comunque sinora non evidenziati.

Difatti, non essendosi verificate, nel corso di questo biennio, azioni corruttive o tendenti ad esse, anche per quest’anno il piano anticorruzione conserva sostanzialmente gli stessi dettami e lo stesso profilo del piano anticorruzione approvato negli anni precedenti, essendosi dimostrato efficace e rispondente agli obiettivi previsti , confermando soprattutto che a all’interno della Società esiste una già consolidata cultura tesa alla trasparenza e all’anticorruzione.

In ottemperanza a quanto previsto dall’ANAC, anche quest’anno il piano per la prevenzione della corruzione comprenderà una seconda sezione interamente dedicata alla ”trasparenza”.

Acquedotti Scpa, ha poi inteso applicare gli obblighi di pubblicazione previsti dal D.Lgs 33/13 e dal successivo D.Lgs 97/16 , salvaguardando tuttavia le disposizioni in materia di privacy previsti dalle linee guida del Garante.

Il piano anticorruzione 2017 è quindi il perfezionamento di un disegno e di una linea programmatica già tracciata e iniziato negli anni precedenti e che vede in questo nuovo aggiornamento al piano per la prevenzione della corruzione il suo compimento.

PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE 2017

Redatto dal Responsabile Anticorruzione

Approvato con CdA del 26/01/2017

Premessa

Il Piano Nazionale Anticorruzione (di seguito P.N.A.) approvato dall’Autorità Nazionale Anticorruzione,

con delibera n. 831 del 3 agosto 2016, ha disposto l’obbligo al paragrafo 3.3 anche alle Società a partecipazione pubblica di adottare un programma e un piano triennale volto non solo a contenere il rischio di condotte corruttive ma anche a prevenire le situazioni di “cattiva amministrazione” nelle quali gli interessi dei privati condizionino impropriamente l’azione della Società.

La Società Acquedotti Scpa adottando Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione ed il presente aggiornamento (di seguito P.T.P.C.), diretto all’analisi e alla prevenzione del rischio di corruzione all’interno della Società, prevede lo sviluppo di una serie di attività necessarie a tale scopo e da realizzarsi nel corso dei prossimi anni.

Acquedotti Scpa sposa e condivide il concetto di corruzione così come espresso dall’ANAC nel Piano Nazionale Anticorruzione e pertanto tale piano è espressione della volontà della Società di proseguire nella propria azione di legalità e trasparenza, attraverso misure idonee a contrastare potenziali comportamenti illeciti o comunque forme di abuso da parte di soggetti al fine di ottenere vantaggi privati, diretti o indiretti.

Acquedotti Scpa, ha poi inteso applicare gli obblighi di pubblicazione previsti dal D.Lgs 33/13 e dal successivo D.Lgs 97/16 , salvaguardando tuttavia le disposizioni in materia di privacy previsti dalle linee guida del Garante.

Di conseguenza il presente documento contiene alla sezione II anche l’aggiornamento del Programma triennale per la trasparenza e l’integrità (P.T.T.I.) predisposto dalla Società.

Il presente Piano viene adottato dalla società su proposta del Responsabile Prevenzione Corruzione e approvato dal Consiglio di Amministrazione.

Finalità e obiettivi del piano

Il “PNA” impone di tener conto nella redazione dei Piani di prevenzione della Corruzione che le situazioni di rischio “…sono tali da comprendere, non solo l’intera gamma dei delitti contro la Pubblica Amministrazione ma anche le situazioni in cui – a prescindere dalla rilevanza penale – venga in evidenza un malfunzionamento dell’Amministrazione a causa dell’uso a fini privati delle funzioni attribuite..”.

Complessivamente, la normativa sull’anticorruzione e il Piano Nazionale Anticorruzione (PNA) si pongono i seguenti obiettivi:

– ridurre le opportunità che si manifestino casi di corruzione;

– aumentare la capacità di scoprire casi di corruzione;

– creare un contesto sfavorevole alla corruzione;

– valorizzare gli strumenti di contrasto e prevenzione degli atti corruttivi già in uso;

– sensibilizzare tutto il personale dipendente e non sul tema ;

– comunicare in maniera propositiva alla cittadinanza, all’utenza, agli stakeholders per promuovere e diffondere la cultura della legalità.

Affinché un piano anticorruzione sia davvero efficace, è fondamentale un’impostazione basata sulla prevenzione della commissione di illeciti, agendo sulla formazione della cultura della legalità, sull’integrità morale dei dipendenti, garantendo la trasparenza dell’azione amministrativa e l’efficacia dei controlli interni.

Le strategie di prevenzione approntate dal Piano perseguono tre obiettivi principali:

a. ridurre le opportunità o le situazioni che possano favorire casi di corruzione o di cattiva amministrazione;

b. aumentare la capacità di far emergere casi di corruzione e/o di cattiva amministrazione;

c. creare un contesto sfavorevole alla corruzione e alle pratiche scorrette e lesive dell’interesse pubblico, ispirato ai principi di integrità e trasparenza.

Obiettivo del Piano è quindi quello di prevenire il rischio corruzione nell’attività amministrativa della Società con azioni di prevenzione e di contrasto dell’illegalità, comprendendo anche situazioni in cui, a prescindere dalla rilevanza penale, un soggetto, nell’esercizio dell’attività amministrativa, abusi del potere che gli è stato affidato al fine di ottenere un vantaggio privato.

L’adozione del piano costituisce quindi l’ occasione per l’affermazione del “buon amministrare” e per la diffusione della cultura della legalità e dell’integrità ed è finalizzato a identificare il livello di esposizione della Società al rischio di corruzione ed a disporre misure organizzative volte alla sua concreta prevenzione, creando un sistema per la gestione complessiva del “rischio corruttivo”.

Più in particolare esso ha l’obiettivo di:
· individuare le aree a maggior rischio di corruzione valutate in relazione al contesto, all’attività e alle

funzioni;
· prevedere la formazione dei dipendenti, con particolare attenzione alle aree a maggior rischio di corruzione;

· individuare modalità di gestione delle risorse umane e finanziarie idonee ad impedire la commissione dei reati;

· monitorare l’osservanza del Codice etico e di comportamento approvato dalla Società;

· regolare le procedure per l’aggiornamento del P.T.P.C.;

· prevedere un sistema informativo per attuare il flusso delle informazioni e consentire il monitoraggio sull’implementazione del P.T.P.C.

L’individuazione delle azioni indicate nel presente piano tiene conto delle aree, delle relative attività a rischio e delle misure di prevenzione identificate nel Piano Nazionale Anticorruzione e nelle linee guida ANAC nonché delle ulteriori aree e misure predisposte.

Tale programma di attività deriva da una preliminare analisi che consiste nell’esaminare l’organizzazione, le sue regole e il suo funzionamento in termini di potenziale rischio di attività corruttive.

Nella redazione dell’aggiornamento del Piano:

a) si è inteso coprire tutte le aree di rischio reato e le situazioni di cattiva amministrazione in modo da garantire una maggiore trasparenza a nell’operato dei dirigenti e dei dipendenti della Società;

b) si è proceduto ad una mappatura delle aree di maggior rischio e alla conseguente definizione delle procedure e di interventi organizzativi tendenti a prevenire il rischio reato ovvero il rischio di situazioni di cattiva amministrazione;

c) si è tenuto conto delle indicazioni fornite dal Piano Nazionale Anticorruzione con delibera n. 831 del 3 agosto 2016, della Determinazione n. 12 del 28 ottobre 2015, nonché delle indicazioni fornite nella Determinazione ANAC n. 8 del 17 giugno 2015.

Il presente Piano verrà trasmesso ai soci e ai dipendenti della Società e verrà pubblicato sul sito istituzionale nella sezione “Trasparenza”. affinché tutti i fornitori, consulenti e i collaboratori ne prendano atto e ne osservino le disposizioni. Il presente Piano verrà altresì consegnato ai nuovi assunti ai fini della presa d’atto e dell’accettazione del relativo contenuto.

Il Piano è soggetto ad aggiornamento e i relativi contenuti potranno subire modifiche ed integrazioni a seguito delle eventuali indicazioni provenienti dagli organi nazionali o locali competenti.

3. I soggetti della prevenzione

Secondo il piano anticorruzione redatto e approvato con CDA del 30/05/2014 il Responsabile dell’anticorruzione è nominato dall’ Amministratore Delegato, secondo i seguenti criteri:

· stabilità dell’incarico;

· imparzialità di giudizio;

· inesistenza di ragioni di incompatibilità

· professionalità e onorabilità del soggetto designato.

Ad oggi il Responsabile dell’ Anticorruzione è la Dott.ssa Maria Tizzano, nominata con atto dell’ Amministratore Delegato n°. 559/14 del 07/10/2014.

3.1 Il Responsabile per la prevenzione della corruzione – compiti e funzioni

Il coordinamento delle strategie di prevenzione della corruzione è affidato al Responsabile della prevenzione della corruzione (nel seguito anche RPC) che svolge i seguenti compiti e funzioni:

Elabora la proposta del “Piano Triennale di Prevenzione alla corruzione” e dei conseguenti e successivi aggiornamenti per l’approvazione del CdA;
Elabora ed aggiorna il Programma della Trasparenza Amministrativa, ai sensi dell’art. 10 del D. Lgs n. 33/2013 e del D.Lgs 97/16 ;
Verifica l’attuazione del P.T.P.C. e della sua idoneità, proponendone la modifica quando vengano accertate significative violazioni o quando intervengano mutamenti nell’organizzazione o nell’attività non trascurabili;
Predispone il piano di formazione per il personale, individuando in accordo con l’Amministratore Delegato, il personale da inserire nei suddetti programmi;
Verifica, d’intesa con l’ Amministratore Delegato, l’eventuale rotazione dei dipendenti preposti allo svolgimento delle attività nel cui ambito è più elevato il rischio di corruzione, fermo restando l’esigenza di salvaguardare la continuità dell’azione amministrativa e la verifica delle competenze professionali e tecniche in capo alle risorse destinatarie di tale turn-over ;
Svolge compiti di vigilanza sul rispetto delle norme in materia di inconferibilità e incompatibilità, secondo quanto stabilito dalla Determinazione ANAC n°. 833 del 03 agosto 2016;
Elabora la relazione annuale sull’attività svolta e ne assicura la pubblicazione;
Attiva il sistema riservato di ricezione della segnalazioni, in coordinamento con l’ODV e assicura la tutela di coloro che effettuano tali segnalazioni;
Riferisce sull’attività svolta annualmente e in ogni caso ogni qual volta l’Organo di indirizzo politico lo richieda;
Svolge una azione di monitoraggio dell’assolvimento degli obblighi di pubblicazione dei dati secondo quanto stabilito dalla legge in vigore e limitatamente all’attività di pubblico interesse;
Al “Responsabile della prevenzione della Corruzione” si applica il regime di responsabilità previsto dall’art. 1, commi 12 e seguenti, della Legge n. 190/12.

3.2. L’ organo di indirizzo politico – il Consiglio di Amministrazione

L’organo di vertice è rappresentato dal Consiglio di Amministrazione nominato dall’Assemblea dei Soci, le cui competenze sono stabilite dal medesimo statuto aziendale.

In relazione alla prevenzione della corruzione il Consiglio di Amministrazione, in ottemperanza a quanto stabilito nella Determinazione ANAC n°. 831 del 03/08/2016:

Approva il P.T.P.C. e i suoi aggiornamenti;
Effettua un monitoraggio sui risultati ottenuti tramite il confronto con il Responsabile anticorruzione e l’Organismo di vigilanza;
Adotta atti e regolamenti direttamente o indirettamente finalizzati alla prevenzione della corruzione;
Decide “ in ordine all’introduzione di modifiche organizzative per assicurare al RPC funzioni e poteri idonei allo svolgimento del ruolo con autonomia ed effettività”;
Riceve la relazione del RPC e le sue segnalazioni su eventuali disfunzioni riscontrate inerenti l’attuazione delle misure di prevenzione e trasparenza.

3.3 Referenti per la Prevenzione – responsabili di servizio

Come previsto dal Piano Nazionale Anticorruzione, ciascuna Società può nominare un solo Responsabile della Prevenzione, quest’ultimo però può individuare dei referenti della prevenzione che di norma sono individuati nei responsabili di funzione evidenziati nell’organigramma aziendale.

I referenti per la Prevenzione partecipano all’attuazione del Piano e, sulla base delle esperienze maturate e delle aree di competenza, concorrono all’elaborazione di proposte volte alla prevenzione del rischio e all’integrazione del Piano.

In particolare:

attuano nelle proprie aree di competenza le prescrizioni contenute nel Piano;
contribuiscono alla definizione delle misure idonee a prevenire e a contrastare i fenomeni di corruzione e a controllarne l’osservanza da parte dei dipendenti;
forniscono informazioni al RPC per l’individuazione delle attività ove è più elevato il rischio corruzione e formulano, nel caso, specifiche proposte volte alla prevenzione del rischio medesimo;
vigilano sul personale assegnato alla propria area di competenza, al fine di assicurare che lo stesso adegui il proprio comportamento ai principi e agli obblighi previsti nel Piano, nel Codice Etico e di Comportamento, segnalando al RPC ogni violazione;
Effettuano il monitoraggio delle attività nelle quali è più elevato il rischio corruzione e in casi d’urgenza, al fine di minimizzare i rischi di corruzione, possono adottare ulteriori misure oltre a quelle già individuate dal Piano, dandone comunicazione al RPC per l’aggiornamento del Piano;
Trasmettono al RPC ogni altra informazione e/o dato utile all’attuazione o all’aggiornamento

3.4. L’Organismo di Vigilanza e gli altri organismi di controllo interno

L’organismo di vigilanza ha le seguenti funzioni:

esamina i rischi e le azioni inerenti la prevenzione della corruzione nello svolgimento dei compiti ad esso attribuiti;
svolge compiti connessi all’attività di prevenzione della corruzione nel settore della trasparenza amministrativa.

3.5. Tutti i dipendenti della Società

· aderiscono al processo di gestione del rischio;

· osservano le misure contenute nel P.T.P.C.;

· comunicano casi di conflitto di interessi;

· segnalano eventuali situazioni di illecito;

I dipendenti che segnalano illeciti sono tutelati in applicazione del principio di whistleblowing introdotto dalla L. 190/12 a carico degli enti della pubblica amministrazione e volontariamente esteso dall’Azienda.

Adempimenti

Gli adempimenti fondamentali per saggiare la messa in opera ed il rispetto dell’aggiornamento piano sono:

a) Entro il 30 novembre di ogni anno i referenti per la prevenzione trasmettono al Responsabile dell’ Anticorruzione una relazione recante l’attività di monitoraggio svolta, indicando, nel caso, nuove da adottare per contrastare il rischio corruzione;

b) Entro il 15 dicembre di ogni anno e salve diverse disposizioni stabilite dall’ ANAC, il Responsabile dell’Anticorruzione, stila una relazione sull’efficacia delle misure di prevenzione definite dal Piano di prevenzione della corruzione e ne provvede alla pubblicazione sul sito aziendale;

c) Entro il 31 gennaio dell’anno successivo il Consiglio di Amministrazione approva il “Piano Triennale di Prevenzione alla corruzione” e/o i relativi aggiornamenti per l’anno e il triennio successivo;

d) Il Piano approvato viene trasmesso ai Comuni Partecipanti e ai dipendenti, nonché pubblicato in forma permanente sul sito istituzionale della Società in apposita sottosezione all’interno di quella denominata “Trasparenza”.

e) Nella medesima sottosezione del sito viene pubblicata, a cura del Responsabile, entro il 15 febbraio di ciascun anno la relazione recante i risultati dell’attività svolta nell’anno precedente.

Il Piano può essere modificato anche in corso d’anno, su proposta del Responsabile, quando siano state accertate importanti violazioni alle norme in materia di anticorruzione oppure quando si attuano modifiche significative nella struttura aziendale.

Mappatura rischi

La mappatura dei rischi prevede l’individuazione delle aree e dei processi a rischio con l’assegnazione a ciascun processo di un grado di rischio e di un piano di intervento preventivo.

La gestione del rischio consiste nell’individuazione di criteri guida per lo svolgimento delle attività a rischio e nella predisposizione di procedure da osservare.

Si tratta in sostanza di linee guida da osservare perché possa dirsi attuato il piano.

Per “gestione del rischio” si intende l’insieme delle attività atte a tenere sotto controllo l’organizzazione aziendale, esso è lo strumento da utilizzare per la riduzione delle probabilità che il rischio si verifichi.

La pianificazione, mediante l’adozione del “Piano della prevenzione della Corruzione” è il mezzo per attuare la gestione del rischio. Per una migliore realizzazione del processo di gestione del rischio, Acquedotti Scpa si basa sui principi di seguito riportati relativi alla gestione del rischio.

a) La gestione del rischio crea e protegge il valore.

Acquedotti Scpa fa propri i principi di gestione del rischio, nella convinzione che questo sia uno strumento in grado di creare e proteggere il valore dell’Azienda, contribuendo al rispetto delle norme, al raggiungimento degli obiettivi ed al miglioramento delle prestazioni e del consenso presso l’opinione pubblica.

b) La gestione del rischio è parte integrante di tutti i processi dell’organizzazione.

La gestione del rischio è parte integrante di tutti i processi dell’organizzazione, inclusi la pianificazione e i processi di gestione.

c) La gestione del rischio è parte del processo decisionale.

La gestione del rischio aiuta i responsabili ad effettuare scelte consapevoli.

d) La gestione del rischio tratta esplicitamente l’incertezza.

La gestione del rischio tiene conto dell’incertezza, della natura di tale incertezza e di come può essere affrontata.

e) La gestione del rischio è sistematica, strutturata e tempestiva.

Un approccio sistematico, tempestivo e strutturato alla gestione del rischio contribuisce a raggiungere risultati coerenti ed efficienti.

f) La gestione del rischio si basa sulle informazioni disponibili.

La gestione del rischio si basa su fonti di informazione quali dati storici, esperienza, osservazioni, previsioni e pareri.

g) La gestione del rischio è “su misura”.

La gestione del rischio è in linea con il contesto esterno ed interno.

h) La gestione del rischio tiene conto dei fattori umani e culturali.

La gestione del rischio individua capacità e aspettative delle persone esterne ed interne che possono facilitare o impedire il raggiungimento degli obiettivi di Acquedotti Scpa .

i) La gestione del rischio è trasparente e inclusiva.

La gestione del rischio si basa sul coinvolgimento tempestivo dei portatori d’interesse e, in particolare, dei responsabili, assicurando che essa rimanga pertinente ed aggiornata.

j) La gestione del rischio è dinamica.

La gestione del rischio risponde continuamente al cambiamento. Ogni qual volta accadono eventi sia esterni che interni, si attua il monitoraggio, esaminando nuovi rischi, modificando alcuni rischi e eliminandone altri.

k) La gestione del rischio favorisce il miglioramento continuo dell’Azienda.

Acquedotti Scpa si impegna a sviluppare ed realizzare strategie per migliorare la propria gestione del rischio insieme a tutti gli altri aspetti di gestione della Società.

L’intero processo di gestione del rischio, dall’identificazione all’analisi si è basato sulla partecipazione e consultazione.

Le fasi principali seguite sono e sono:

mappatura dei processi attuati dalla Società;
valutazione del rischio per ciascun processo;
trattamento del rischio.
Le aree di attività ritenute più specificatamente a rischio a conclusione dell’attività di mappatura condotta internamente ed in linea con gli anni precedenti, sono:

1) Affidamento servizi e forniture

2) Concorsi, selezioni del personale progressioni di carriera

3) Pagamenti e richiesta contributi

4) Stipula contratti/ volture/ richieste allacciamenti idrici e fognari/ stipula PDR

5) Uso del telefono, del pc e di altri dispositivi e/o attrezzature della Società.

Tale percorso, guidato dal Responsabile della prevenzione della corruzione, ha visto il coinvolgimento diretto dell’Amministratore Delegato e dei Referenti per la Prevenzione.

Eventuali integrazioni delle suddette aree di attività a rischio o “attività sensibili” potranno essere disposte dall’ Amministratore Delegato, previo concerto con l’Organismo di Vigilanza.

La prevenzione della corruzione riguarda i reati e tutte quelle situazioni in cui – a prescindere dalla concreta rilevanza penale – venga in evidenza un malfunzionamento della Società o un danno alla sua immagine o all’immagine della pubblica a causa dell’uso improprio delle funzioni attribuite.

L’analisi del rischio consiste nella valutazione della probabilità che il rischio si realizzi e delle conseguenze che il rischio produce (probabilità e impatto) per giungere alla determinazione del livello di rischio.

Per ciascun rischio catalogato è stata fatta una stima del valore delle probabilità che l’evento paventato si realizzi. La stima della probabilità ha tenuto conto, tra gli altri fattori, dei controlli vigenti.

A tal fine, per controllo si intende qualunque strumento di controllo utilizzato dalla Società per ridurre la probabilità del rischio.

L’analisi del rischio verrà effettuata, per ciascun processo, secondo la seguente scala di valori :

RISCHIO /VALORE

Basso Da 1 a 5

Medio Da 6 a 14

Alto Da 15 a 25

I livelli di rischio saranno individuati in funzione degli indici di probabilità (discrezionalità, rilevanza esterna, complessità del processo, valore economico, frazionabilità del processo, controlli) e degli indici di valutazione dell’impatto (organizzativo, economico, reputazionale, sull’immagine).

Le attività della Società Acquedotti Scpa che possono presentare un elevato rischio di corruzione sono:

 

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La maggior parte delle misure fondamentali per la prevenzione del rischio di corruzione sono contenute nella normativa interna alla Società che ciascun dipendente è tenuto a conoscere e a rispettare.

Oltre ai regolamenti interni già esistenti, saranno ufficializzate e/o incrementate tutte quelle prassi aziendali che consentono – nelle singole aree di rischio individuate nel presente P.T.P.C. – una specifica forma di prevenzione di qualsivoglia fenomeno corruttivo.

In secondo luogo, va dato atto che sono in via di attuazione talune procedure volte a contrastare il rischio di attività corruttive:

· Procedura di controllo del magazzino,

· Programma di gestione documentale,

· Formalizzazione delle modalità di progressione di carriera,

· Limitazioni all’utilizzazione del telefono e di altri dispositivi a fini personali,

· Limitazione delle deleghe dei legali esterni,

· Verifica della sussistenza di eventuali condizione ostative (inconferibilità o incompatibilità), di situazioni di conflitto di interesse, eventuali precedenti penali, o di altre cause impeditive;

L’accertamento avviene mediante dichiarazioni sostitutiva di autocertificazione rese dagli interessati.

Inconferibilità e incompatibilità degli incarichi e conflitto d’interesse

La Società verifica l’insussistenza di ipotesi di inconferibilità ed incompatibilità degli incarichi dei organi amministrativi della Società ai sensi del d.lgs. n. 39 del 2013 e della Delibera Anac n°. 833 del 03/08/2016.

L’accertamento avviene al momento del conferimento dell’incarico mediante dichiarazione sostitutiva di certificazione resa dall’interessato e pubblicato sul sito istituzionale della Società.

Relativamente ai dipendenti, gli stessi informano il responsabile di tutti i rapporti, diretti o indiretti, di collaborazione con soggetti privati in qualunque modo retribuiti che lo stesso abbia o abbia avuto negli ultimi tre anni, precisando:

a) se in prima persona, o suoi parenti o affini entro il secondo grado, il coniuge o il convivente abbiano ancora rapporti finanziari con il soggetto privato con cui ha avuto i predetti rapporti di collaborazione;

b) se tali rapporti siano intercorsi o intercorrano con soggetti che abbiano interessi in attività o decisioni inerenti all’ufficio, limitatamente alle pratiche a lui affidate.

I dati acquisiti mediante le suddette dichiarazioni avranno in ogni caso carattere riservato, nel rispetto di quanto previsto in materia di tutela della privacy. Sarà cura del responsabile adottare, nel caso in cui si ravvisino possibili conflitti d’interessi, le opportune iniziative in sede di assegnazione dei compiti d’ufficio.

I responsabili degli uffici devono astenersi dal compimento dell’atto in caso di conflitto di interessi, segnalando la relativa situazione, anche solo potenziale, ai loro superiori gerarchici.

Non possono essere conferiti ai dipendenti incarichi non compresi nei compiti e doveri d’ufficio, che non siano espressamente previsti o disciplinati da leggi o normative o che non siano espressamente autorizzati.

Nei confronti dell’ex dipendente, ove emerga la violazione del presente divieto, si procederà ad azione di risarcimento danni.

I contratti conclusi e gli incarichi conferiti in violazione di quanto previsto sono nulli con obbligo di restituzione dei compensi eventualmente percepiti e accertati ad essi riferiti.

E’ stato previsto nei bandi di gara adesione alle regole del piano di prevenzione anticorruzione e a quanto stabilito dal codice etico e di comportamento della Acquedotti Scpa.

Il responsabile della prevenzione dell’anticorruzione per il tramite dei responsabili di servizio può, nel caso lo ritenga utile, acquisire una specifica dichiarazione con la quale, chiunque si rivolga ad Acquedotti Scpa per proporre una progetto di partenariato pubblico/privato, una proposta contrattuale, di sponsorizzazione, di convenzione o di accordo procedimentale, una richiesta di contributo o comunque intenda presentare un’ offerta relativa a contratti di qualsiasi tipo, dichiara l’insussistenza di rapporti di parentela, entro il quarto grado, o di altri vincoli anche di lavoro o professionali, in corso o riferibili ai due anni precedenti, con gli amministratori e i dirigenti della società.

Tutte le nomine e le designazioni approntate al conferimento di incarichi da parte della Società devono essere seguite da apposita dichiarazione del titolare dell’incarico ove specifichi insussistenza di causa di incompatibilità al mantenimento dell’incarico conferito.

Il responsabile del piano anticorruzione verifica che nella Società siano rispettate le disposizioni sulla inconferibilità e incompatibilità degli incarichi.

Difatti il RPC potrà periodicamente:

1) Procedere con la verifica a campione della veridicità di una delle dichiarazioni presentate;

2) Verificare le situazioni di incompatibilità in occasione della nomina di ogni dirigente, dipendente o membri del CdA.

All’atto del conferimento dell’incarico l’interessato presenta una autodichiarazione sulla insussistenza di una delle cause di inconferibilità.

Il conflitto d’interessi è la situazione in cui un interesse secondario (personale) interferisce o potrebbe interferire con la capacità di un soggetto di agire nell’esclusivo interesse di un’altra parte, interesse che sia tenuto a perseguire (interesse primario).

In altre parole si ha conflitto di interesse quando vi sia una contraddizione tra l’interesse pubblico e quello privato di chi amministra.

L’obbligo di astensione deve essere fatto valere in ogni altro caso in cui esistano gravi ragioni di convenienza.

Si può distinguere tra:

– Conflitto d’interessi reale: si manifesta quando l’interesse primario e quello secondario entrano in conflitto.

– Conflitto d’interessi potenziale: si manifesta quando chi decide potrebbe venirsi a trovare in una situazione di conflitto d’interessi (ad es. un responsabile che accetta un regalo da un fornitore).

– Conflitto d’interessi apparente (o percepito): si manifesta quando l’interesse primario di chi decide sembra poter essere compromesso da interessi secondari e viene meno la fiducia nella sua figura .

La segnalazione dell’esistenza di un conflitto di interessi deve essere fatta, in forma scritta, al proprio superiore gerarchico al quale spetta la decisione finale, valutando se tale conflitto è idoneo a ledere l’imparzialità dell’agire amministrativo. Anche la riposta alla segnalazione deve essere formulata per iscritto.

Tutela del dipendente che segnala gli illeciti/ Whistleblowing

L’articolo 1, comma 51 della legge 190/12 ha introdotto un nuovo articolo ove viene definita la “Tutela del dipendente pubblico che segnala illeciti”, il cosiddetto whistleblower. Si tratta di una misura di tutela finalizzata a consentire l’apprendimento di fattispecie di illecito. La disposizione sancisce tre principi e cioè: la tutela dell’anonimato, il divieto di discriminazione nei confronti del whistleblower, la previsione che la denuncia è sottratta al diritto di accesso, ad eccezione delle ipotesi in cui è necessario disvelare l’identità del denunciante.

Acquedotti Scpa sta provvedendo ad attivare un canale accessibile al solo personale presso il quale si potranno segnalare fatti rilevanti sotto il profilo disciplinare e penale. Il soggetto competente a ricevere le segnalazioni del whistleblower è il Responsabile della prevenzione della corruzione.

È comunque possibile la segnalazione diretta con garanzia di anonimato al superiore gerarchico o al Responsabile della prevenzione della corruzione a cui spetterà la verifica preliminare e necessaria ed, in caso di riscontro di potenziali irregolarità, la segnalazione alle autorità competenti.

Il dipendente che denuncia o riferisce condotte illecite di cui sia venuto a conoscenza in ragione del proprio rapporto di lavoro, non può essere sanzionato, licenziato o sottoposto ad una misura discriminatoria, diretta o indiretta, avente effetti sulle condizioni di lavoro per motivi collegati direttamente o indirettamente alla denuncia, a meno che il fatto non comporti responsabilità a titolo di calunnia o diffamazione. Nell’ambito del procedimento disciplinare, l’identità del segnalante può essere rivelata solo ove la sua conoscenza sia assolutamente indispensabile per la difesa dell’incolpato.

Per eseguire le verifiche preliminari il Responsabile potrà eventualmente procedere all’acquisizione di documenti ed informazioni presso tutte le strutture della Società.

Tutti coloro che vengono coinvolti nel processo di gestione della segnalazione sono tenuti alla riservatezza. La violazione della riservatezza potrà comportare irrogazioni di sanzioni disciplinari salva l’eventuale responsabilità penale e civile dell’agente.

Formazione del personale

Al fine di sviluppare nell’ambito della Società la cultura della trasparenza e della legalità, nello spirito della più recente legislazione in materia, Il Responsabile Anticorruzione – d’intesa con l’Amministratore Delegato – appronta adeguati percorsi formativi per tutti i dipendenti, in materia di prevenzione della corruzione e trasparenza.

La formazione rappresenta uno strumento per rendere efficace il Piano e per veicolare la diffusione dei principi normativi in tema di anticorruzione e trasparenza amministrativa.

La Società è intenzionata a pianificare specifiche attività formative rivolte al personale dipendente, in materia di anticorruzione e trasparenza. Gli interventi formativi avranno l’obiettivo di far conseguire ai dipendenti conoscenza dei contenuti, finalità e adempimenti conseguenti relativi a:

– piano triennale anticorruzione e trasparenza;

– codice di comportamento dei dipendenti;

– trasparenza e anticorruzione

La partecipazione alle sedute formative da parte delle risorse interne è obbligatoria e a tal fine sono stati approntati sistemi di controllo dell’effettiva partecipazione.

In caso di modifiche e di aggiornamenti al Piano, dovuti a modifiche organizzative interne oppure a fattori esterni (es.novità normative), il RPC definisce apposite sedute formative finalizzate a diffondere la conoscenza delle variazioni intervenute alle risorse interne.

In particolare, ogniqualvolta si rendesse necessario, detti interventi formativi saranno finalizzati a far conseguire ai dipendenti una piena conoscenza di quanto previsto dal P.T.P.C.

Nell’ottica della prevenzione della corruzione, gli interventi di formazione devono favorire la consapevolezza e la responsabilità nello svolgimento delle funzioni e nell’uso del relativo potere.

Codice etico e di comportamento

Acquedotti Scpa ha adottato un “Codice etico e di comportamento”, approvato dal C.d.A. in data 30.05.2014 volto a disciplinare i comportamenti rilevanti, sotto il profilo etico, nella conduzione delle proprie attività alle quali devono attenersi gli amministratori, i responsabili , i dipendenti, i collaboratori, i consulenti esterni ed in genere chiunque svolga a qualsiasi titolo funzioni di rappresentanza, anche di fatto, della Società.

Il codice etico costituisce parte integrante del presente documento e definisce i doveri minimi di diligenza, lealtà, imparzialità e buona condotta che tutti i soggetti operanti per conto di Acquedotti Scpa sono tenuti ad osservare.

Poiché il codice etico prevede un sistema sanzionatorio per la sua violazione, lo stesso è stato affisso nelle bacheche degli uffici periferici. Uguale procedura dovrà essere seguita nel caso di modifiche al codice di comportamento che potrà essere aggiornato in funzione di future norme.

La responsabilità di vigilare sulla sua applicazione, diffusione e la responsabilità di applicare i criteri e le norme di condotta contenute nel Codice ricade su tutto il personale aziendale.

Ai fini dell’applicazione del provvedimento sanzionatorio, vengono presi in considerazione i seguenti aspetti:

– l’intenzionalità del comportamento;

– il grado di negligenza, imprudenza o imperizia;

– il comportamento complessivo del dipendente anche in relazione a eventuali precedenti disciplinari di portata simile;

– le mansioni svolte dal lavoratore e la posizione dallo stesso ricoperta;

– il coinvolgimento di altre persone;

– la rilevanza o meno esterna in termini di conseguenze negative per la Società del comportamento illecito.

Tutti i dipendenti devono infatti operare nell’ottica della trasparenza in quanto tale modalità operativa è da

considerarsi, oltre che obbligo di legge, obbiettivo aziendale e forma di prevenzione e di lotta alla corruzione, stimolano i principi di responsabilità, efficacia, efficienza, integrità e lealtà degli operatori del

settore.

Il responsabile dell’ufficio, a seconda della competenza, provvederà a perseguire i dipendenti che dovessero incorrere in violazioni dei doveri di comportamento, ivi incluso il dovere di rispettare le prescrizioni contenute nel Piano, attivando i relativi procedimenti disciplinari, dandone notizia al RPC.

Acquedotti Scpa vigilerà sull’osservanza delle norme contenute nel Codice Etico assicurando la trasparenza delle azioni poste in essere in caso di violazione dello stesso.

In caso di violazione di tali obblighi la Società applica le sanzioni previste dalla Legge, e dal CCNL, da valutare in relazione alla gravità dell’infrazione.

Rotazione degli incarichi

La rotazione del personale addetto alle aree a più elevato rischio di corruzione rappresenta una misura importante tra gli strumenti di prevenzione della corruzione e l’esigenza del ricorso a questo sistema è stata sottolineata anche a livello normativo.

Difatti nell’ambito del PNA del 03/08/2016 la rotazione del personale è considerata quale misura organizzativa preventiva finalizzata a limitare il consolidarsi di relazioni che possano alimentare dinamiche improprie nella gestione amministrativa, conseguenti alla permanenza nel tempo di determinati dipendenti nel medesimo ruolo o funzione. L’alternanza riduce il rischio che un dipendente, occupandosi per lungo tempo dello stesso tipo di attività, servizi, procedimenti e instaurando relazioni sempre con gli stessi utenti, possa essere sottoposto a pressioni esterne o possa instaurare rapporti potenzialmente in grado di attivare dinamiche inadeguate.

La rotazione del personale consente altresì che il personale dipendente accumuli esperienza in funzioni diverse ed in molteplici settori, perfezionando le proprie capacità anche in prospettiva di un miglioramento delle performances individuali. La rotazione può inoltre favorire la condivisione dei saperi e favorire i processi di cambiamento organizzativo.

Tuttavia la rotazione dei dirigenti e del personale può avere un profilo di complessità in quanto può porsi in conflitto con il principio di continuità dell’azione amministrativa, sminuendo la professionalità acquisita dai dipendenti in certi ambiti e settori di attività.

Altra fonte di ostacolo alla rotazione dei dipendente può essere costituita altresì dalla dimensione degli uffici e la quantità dei dipendenti operanti.

Difatti l’ ANAC anche nella sua delibera n. 831 del 2016 ha ricordato che lo strumento della rotazione non deve essere visto come una misura da applicare acriticamente ed in modo generalizzato a tutte le posizioni lavorative.

In Acquedotti Scpa, visto il numero esiguo di soggetti con ruolo apicale di responsabilità, il principio di rotazione nelle aree sensibili per la commissione dei reati, può risultare di difficile attuazione con il rischio di causare maggiori criticità rispetto ai diretti benefici conseguibili.

Ciò nonostante per tutti gli uffici individuati come a rischio corruzione ove vi siano almeno due dipendenti in possesso della necessaria qualifica professionale, potrà essere disposta la rotazione degli incarichi, in modo che nessun dipendente possa consolidare posizioni “di privilegio” nella gestione diretta di determinate attività.

Il RPC, su base annuale, tenendo conto dell’esito dell’attività di vigilanza, può proporre la rotazione degli incarichi all’Amministratore Delegato il quale valuterà la possibilità di attuazione.

Gli atti legati alla rotazione del personale sono adottati dall’Amministratore Delegato che ne indica anche i tempi e le modalità operative di attuazione.

Obblighi di trasparenza e pubblicità

La trasparenza rappresenta uno strumento fondamentale per la prevenzione della corruzione e per l’efficienza e l’efficacia dell’azione amministrativa, costituendo dunque metodo fondamentale per il controllo, da parte del cittadino e/o utente delle decisioni e delle attività della Società.

In particolare la Società è tenuta:

– Alla pubblicazione dei dati, limitatamente alle c.d. attività di pubblico interesse;

– Alla realizzazione della sezione “Trasparenza” nel proprio sito internet;

– Al controllo e monitoraggio dell’assolvimento degli obblighi di pubblicazione;

– All’organizzazione di un sistema che fornisca risposte tempestive ai cittadini;

– Alla realizzazione di iniziative atte a garantire un adeguato livello di trasparenza, nonché la legalità e lo sviluppo della cultura dell’integrità;

– Alla definizione di misure, modi e iniziative volti all’attuazione degli obblighi di pubblicazione.

Come indicato dal Dipartimento della funzione pubblica: “Considerato che la trasparenza realizza già di per sé una misura di prevenzione poiché consente il controllo da parte degli utenti dello svolgimento dell’attività amministrativa, il programma per la trasparenza deve essere coordinato con il piano per la prevenzione della corruzione in modo da assicurare un’azione sinergica ed osmotica tra le misure e garantire la coincidenza tra i periodi di riferimento”.

Secondo l’articolo 10, comma 2, del decreto legislativo 33/2013 “il programma costituisce di norma una sezione del Piano di prevenzione della corruzione”. Pertanto gli adempimenti di trasparenza sono indicati alla Sezione II del presente documento, denominato Programma triennale per la trasparenza e l’integrità,

che verrà pubblicato sul sito internet della Società nella sezione “Trasparenza” e aggiornato, unitamente al P.T.P.C. entro il 31 gennaio di ogni anno, garantendo un adeguato livello di trasparenza nonché la legalità e lo sviluppo della cultura dell’integrità.

Per facilitare i rapporti tra i cittadini e la Società, sul sito istituzionale sono stati pubblicati i moduli di presentazione di istanze, richieste e atti approvati dalla Società.

Il D.lgs 97/2016, ossia l’attuale quadro normativo in materia di trasparenza, ha apportato rilevanti innovazioni.

Il decreto ha l’obiettivo di razionalizzare gli obblighi di pubblicazione vigenti mediante la concentrazione e la riduzione degli oneri gravanti sulle amministrazioni pubbliche e sulle società.

In questa direzione vanno interpretate le due misure di semplificazione:

– La prima prevede la possibilità di pubblicare informazioni riassuntive, elaborate per aggregazione, in sostituzione della pubblicazione integrale, conferendo all’ANAC il compito di individuare i dati oggetto di pubblicazione riassuntiva con propria delibera;

– La seconda consente all’ANAC, in sede di adozione del PNA, di modulare gli obblighi di pubblicazione e le relative modalità di attuazione in relazione alla natura dei soggetti, alla loro dimensione organizzativa e alle attività svolte.

L’art. 6 del suddetto D.lgs ha disciplinato anche un nuovo accesso civico, molto più ampio di quello previsto precedentemente, riconoscendo a chiunque, indipendentemente dalla titolarità di situazioni giuridicamente rilevanti, l’accesso ai dati e ai documenti detenuti, nel rispetto dei limiti relativi alla tutela di interessi pubblici e privati, e salvi i casi di segreto o di divieto di divulgazione previsti dall’ordinamento.

Sempre in un’ottica di semplificazione e coordinamento degli strumenti di programmazione in materia di prevenzione della corruzione possono interpretarsi le modifiche all’art. 10 del d.lgs. 33/2013.

Le nuove disposizioni normative stabiliscono che devono essere indicati i soggetti cui compete la trasmissione e la pubblicazione dei dati, in un’ottica di responsabilizzazione delle strutture interne i ai fini dell’effettiva realizzazione di elevati standard di trasparenza.

Acquedotti Scpa, nella persona dell’Amministratore delegato ha provveduto a nominare la Sig.ra Anna Iovine quale Responsabile per la pubblicazione dei dati sul sito istituzionale della Società.

Monitoraggio e Pianificazione triennale per la prevenzione della corruzione

Il contenuto del Piano di prevenzione è definito in modo da non prevedere solo misure di prevenzione (che riducono la probabilità degli eventi di corruzione), ma anche misure di monitoraggio degli eventi di corruzione, finalizzate a rilevare e rimuovere possibili comportamenti a rischio di corruzione, che dovessero aver luogo all’interno dell’amministrazione.

Ai sensi dell’art. 1, comma 14 della legge 190/2012, il Responsabile della Prevenzione della Corruzione, entro il 15 dicembre di ogni anno, salvo diverse disposizioni dell’ANAC, pubblica sul sito istituzionale della società una relazione sull’efficacia delle misure di prevenzione definite dal Piano di prevenzione della corruzione.

I dati raccolti ai fini della relazione sono utili anche per l’aggiornamento del Piano, finalizzato alla predisposizione del nuovo Piano, che deve essere adottato dal Consiglio di Amministrazione entro il 31 gennaio di ogni anno.

Sulla base dei dati disponibili, il Responsabile della Prevenzione dovrà:

– comprendere le ragioni/cause in base alle quali si sono verificati degli scostamenti rispetto ai risultati attesi;

– comprendere le ragioni/cause in base alle quali si sono verificati gli eventi di corruzione (effettuando, nel caso, nuovamente la valutazione del rischio di corruzione);

– valutare l’efficacia del sistema di monitoraggio adottato dalla Società;

– valutare l’efficacia delle misure di prevenzione e delle altre misure per arginare il rischio di corruzione;

– individuare eventuali misure correttive in coordinamento con i dirigenti/responsabili e con i referenti della prevenzione;

– inserire le misure correttive per implementare/migliorare il Piano.

Si ritiene che nel corso dei prossimi anni, in linea con quanto stabilito nel precedente piano, si dovranno effettuare le seguenti attività:

2017

– Valutazione operato del triennio 2014/2017 in materia di anticorruzione;

– Pubblicazione dei dati previsti d.lgs. 33/2013 e del D.Lgs 97/2016 e relativo monitoraggio;

– Eventuale aggiornamento organigramma;

– Rafforzare all’interno della Società la cultura di prevenzione della corruzione;

– Attività formativa

– Aggiornamento obiettivi di prevenzione della corruzione;

– Definizione delle procedure di monitoraggio sull’applicazione del PTPC;

– Eventuali azioni correttive delle misure previste dal PTPC;

– Incentivazione dei flussi informativi;

2018

– Adozione ed approvazione del Nuovo Piano triennale di prevenzione Anticorruzione 2018-2020 da parte del CDA

– Rafforzare all’interno della Società la cultura di prevenzione della corruzione;

– Attività formativa

– Esame e verifica, da parte del Responsabile della prevenzione della corruzione dell’efficacia delle azioni messe in atto negli anni precedenti relative sia alle procedure anticorruzione che alle azioni volte alla trasparenza dei dati;

– Analisi e definizione delle procedure di monitoraggio e eventuali criticità riscontrate;

2019

– Attuazione delle attività previste dal nuovo Piano Triennale di prevenzione Anticorruzione approvato nel 2018.

– Rafforzare all’interno della Società la cultura di prevenzione della corruzione e trasparenza;

– Attività formativa

SEZIONE II

PIANO PER LA TRASPARENZA E L’INTEGRITÀ 2017-2019

Premessa

LA trasparenza è considerata dalla Società uno strumento fondamentale per la prevenzione della corruzione e per l’efficienza/efficacia dell’azione amministrativa. Acquedotti Scpa quindi in ottemperanza alla legge n. 190 del 2012, al decreto legislativo n. 33/2013 ed in ultimo del decreto legislativo 97/2016 che ha introdotto alcune novità individuando le modalità per la realizzazione degli obblighi di trasparenza dando assoluta priorità alla trasparenza come misura preventiva per arginare i fenomeni corruttivi, adotta il presente aggiornamento del Programma triennale per la trasparenza e l’integrità che è parte integrante dell’aggiornamento del Piano Triennale per la Prevenzione della Corruzione (PTPC).

Le norme sopra richiamate, difatti, riordinano e sanciscono le disposizioni in materia di obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni.

Tali provvedimenti rispondono all’esigenza di assicurare la trasparenza intesa come accessibilità totale delle informazioni concernenti l’organizzazione e l’attività delle pubbliche amministrazioni, allo scopo di favorire forme diffuse di controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull’utilizzo delle risorse pubbliche, attraverso la tempestiva pubblicazione delle notizie sui siti istituzionali delle amministrazioni stesse.

A tal fine, chiunque ha diritto di conoscere, fruire ed avvalersi dei documenti e delle informazioni oggetto di un obbligo di pubblicazione ai sensi delle norme sopra citate.

Le sole esclusioni riguardano i casi in cui vi sia espresso divieto per ragioni di sicurezza, di protezione dei dati personali, di segretezza e sulla base di specifiche norme di legge.

Tutte i dati, le iniziative e gli interventi previsti dal presente piano si intendono esclusivamente riguardanti le attività di Acquedotti Scpa nel suo ruolo di affidataria del pubblico servizio di distribuzione di acqua potabile e smaltimento delle acque reflue per uso domestico, commerciale, industriale ed agricolo, con la riscossione dei relativi canoni.

Il Programma Triennale per la Trasparenza e l’Integrità è quindi il compimento del percorso volto a rendere più accessibile ai cittadini la realtà societaria, garantendo un adeguato livello di informazione, legalità e integrità, introducendo elementi di novità quali il diritto di accesso civico, il principio della totale accessibilità delle informazioni, l’obbligo di pubblicità per alcuni atti, dati e situazioni patrimoniali.

Esso è improntato ai principi normativi in materia di pubblicità, trasparenza e diffusione delle informazioni delle società partecipate dalla Pubblica Amministrazione.

Tale programma indica le iniziative previste per garantire, nello svolgimento delle proprie attività, un adeguato livello di trasparenza nonché legalità e sviluppo della cultura dell’integrità.

Il programma per la trasparenza e l’integrità, così come disciplinato dalla normativa vigente, è parte integrante del Piano di prevenzione della corruzione; esso ha validità triennale da aggiornare annualmente ed è pubblicato sul sito aziendale.

La Acquedotti, difatti, ha introdotto sul proprio sito istituzionale un’apposita sezione denominata “Trasparenza”, nella quale sono pubblicati i documenti, le informazioni e i dati concernenti l’organizzazione della Società e la sua attività istituzionale, implementando tale sezione in modo periodico i dati di cui sopra.

In linea con la normativa di riferimento, le modalità di pubblicazione adottate intendono assicurare l’accessibilità, la completezza e la semplicità di consultazione dei dati, nel rispetto delle disposizioni in

materia di segreto d’ufficio e protezione dei dati personali.

La sezione “Trasparenza” è consultabile all’indirizzo web https://www.acquedottiscpa.com/amministrazione-trasparente ed i relativi contenuti sono in costante aggiornamento in relazione alla periodicità dei dati da pubblicare.

La suddetta Sezione si articola a sua volta in specifiche sottosezioni, che sono compilate nel rispetto degli obblighi previsti.

Finalità e obiettivi del piano

Il D.Lgs. n. 33/ 13 e il D.Lgs 97/16 rafforzano il concetto di trasparenza intesa come accessibilità totale delle informazioni concernenti l’organizzazione e l’attività, allo scopo di favorire forme diffuse di controllo sull’utilizzo delle risorse pubbliche.

Il concetto di trasparenza, significa:

ampliamento del diritto di accesso agli atti;
trasparenza apprezzabile erga omnes attraverso la pubblicazione aperta nei siti web istituzionali, che attiene alle informazioni proprie dell’amministrazione su organizzazione, funzionamento, procedure di selezione e gestione delle risorse.
Emerge quindi che la trasparenza è da considerarsi come strumento atto ad avere una amministrazione che operi in maniera eticamente corretta e che persegua obiettivi di efficacia, efficienza ed economicità.

Si intende valorizzare la capacità della Società di dare conto e di rendere conto alle parti interessate delle proprie scelte, delle proprie azioni e dei risultati conseguiti, in virtù del ruolo di pubblico interesse svolto, realizzando il principio di amministrazione aperta alle parti interessate.

Tutte le norme che attualmente disciplinano l’attività delle Pubbliche Amministrazioni e delle Società da queste controllate o partecipate intendono la trasparenza come il diritto dei cittadini a essere informati su tutti gli aspetti dell’attività amministrativa, politica, tecnica e burocratica.

Le norme dispongono che siano totalmente accessibili, per il tramite del sito istituzionale, tutta una serie di dati, informazioni e documenti per consentire, a chiunque sia interessato, di conoscere l’attività e l’organizzazione della Società, anche come forma di un vero e proprio controllo civico sull’operato della Società, ampliando la diffusione delle conoscenze e consentendo, tra l’altro, la comparazione tra le varie esperienze amministrative.

Il nuovo concetto di trasparenza come accessibilità totale impone, non solo un obbligo di fornire determinate informazioni, ma anche di fornirle in maniera comprensibile da parte dei destinatari.

Il presente aggiornamento del PTTI sottolinea nuovamente le principali linee di intervento e le azioni che Acquedotti Scpa intende seguire e intraprendere in tema di trasparenza.

Attraverso il programma e la sua concreta attuazione, la Società intende realizzare i seguenti obiettivi:

1. la trasparenza, quale accessibilità delle informazioni concernenti l’organizzazione e l’attività;

2. l’attuazione del diritto alla conoscibilità consistente nel diritto di chiunque di conoscere, disporre, usufruire e utilizzare documenti, informazioni e dati pubblicati;

3. l’esercizio dell’accesso civico quale diritto riconosciuto a chiunque di richiedere documenti, informazioni e dati obbligatoriamente conoscibili qualora non siano stati pubblicati, anche secondo il regolamento di accesso agli atti approvato con CdA del 19/12/2013;

4. l’integrità, l’aggiornamento, la completezza, la semplicità di consultazione, l’accessibilità, l’omogeneità, la conformità agli originali dei documenti e dati relativi all’attività ed all’organizzazione della Società.

Gli obiettivi sopra richiamati hanno la funzione di indirizzare l’azione amministrativa e gli operatori verso lo sviluppo della cultura della legalità e dell’integrità nella gestione del bene pubblico secondo principi di eguaglianza, imparzialità, responsabilità, efficacia ed efficienza, integrità e lealtà.

L’attività di trasparenza è garantita quindi senza violare i limiti previsti dalla legge – attraverso la pubblicazione, sul sito web della Società, delle informazioni relative alla stessa e alle attività, onde favorire il rispetto dei principi di buon andamento e imparzialità.

E’ garantito il diritto di chiunque di accedere al sito di direttamente e immediatamente senza necessità di autenticazione ed identificazione e di conoscere e fruire gratuitamente delle informazioni in esso riportate.

La pubblicazione delle informazioni sul sito web aziendale avviene nel rispetto sia delle prescrizioni in materia di trasparenza che dei limiti in materia di riservatezza di dati personali e sensibili .

I dati personali pubblicati sono riutilizzabili solo alle condizioni previste dalla normativa vigente sul riuso dei dati pubblici, in termini compatibili con gli scopi per i quali sono stati raccolti e registrati, e sempre nel rispetto della normativa in materia di protezione dei dati personali.

I soggetti competenti e sanzioni

I soggetti competenti all’adozione delle misure sono individuati nei principali organi direzionali e di controllo dell’azienda.

Il Consiglio d’Amministrazione individua e approva gli obiettivi strategici in materia di trasparenza. Approva il Programma Triennale della Trasparenza e della Integrità ed i relativi aggiornamenti, incluso nel Piano triennale di prevenzione Anticorruzione. Inoltre l’Amministratore Delegato segnala al Responsabile gli atti o i fatti accaduti nell’esercizio dell’attività aziendale tali da comportare in fase di aggiornamento e di approvazione del ‘Programma’, eventuali modifiche o adeguamenti del documento stesso.
Il Responsabile della Trasparenza è nominato dall’Amministratore Delegato e può coincidere, fino a diversa nomina, con il Responsabile dell’Anticorruzione. Il Suo compito principale è quello di monitorare e controllare che la Società adempia correttamente gli obblighi di pubblicazione imposti da norme di legge e dalle disposizioni di questo PTTI, anche attraverso l’adeguamento e l’aggiornamento dello stesso Programma.
Nello specifico, il Responsabile della Trasparenza:

provvede al monitoraggio e al controllo dell’attuazione del Programma;
aggiorna le disposizioni in materia di pubblicità contenute nel Programma;
stabilisce i criteri per l’organizzazione delle pagine web per adempiere agli obblighi di pubblicità e trasparenza;
emana direttive in materia di semplificazione del linguaggio amministrativo e di comunicazione efficace;
segnala ai soggetti competenti il mancato o ritardato adempimento degli obblighi di pubblicità.
I provvedimenti adottati dal Responsabile della Trasparenza sono vincolanti per tutti gli uffici di Acquedotti Scpa. Nell’ipotesi di omessa o incompleta osservanza degli obblighi in questione, può richiedere il tempestivo adempimento al responsabile della mancata pubblicazione per l’eventuale irrogazione delle sanzioni disciplinari conseguenti, dandone – nel caso queste siano di particolare rilevanza – notizia al Consiglio di Amministrazione e/o all’Anac;

L’organismo di vigilanza verifica la coerenza degli obiettivi previsti nel Programma triennale per la trasparenza valutando, altresì, l’adeguatezza dei relativi indicatori, comunicando tempestivamente le criticità rilevate.
I Responsabili di Area e/o Responsabili di Sezioni sono responsabili dell’attuazione del Programma Triennale e collaborano attivamente per la realizzazione delle iniziative volte a garantire un adeguato livello di trasparenza e integrità. Essi inoltre:
· Provvedono all’invio dei dati di propria competenza all’ufficio per la pubblicazione sul sito istituzionale della Società;

· Garantiscono l’integrità, l’ aggiornamento, la completezza, la tempestività, la semplicità di consultazione, la comprensibilità dei dati e delle informazioni;

· Segnalare al Responsabile gli atti o i fatti accaduti nell’esercizio dell’attività, nell’ambito di competenza, tali da comportare l’aggiornamento del “Programma”.

I dipendenti collaborano attivamente con il Responsabile della trasparenza, con l’Amministratore Delegato ed i Responsabili di area per il corretto assolvimento degli obblighi di pubblicità e trasparenza e rispettano e attuano le direttive da questi emanate.
Ogni cittadino può collaborare alla più completa e corretta attuazione della trasparenza, sia utilizzando specifici canali di comunicazione, che attraverso l’esercizio del diritto di accesso civico.
Secondo quanto stabilito dalla determinazione ANAC n°.831 del 03/08/2016 oltre che dal D.Lgs n°. 33/13 e D.Lgs 97/16 l’ Amministratore Delegato della Società Acquedotti Scpa, ha provveduto a nominare quale Responsabile per la pubblicazione dei dati la sig.ra Anna Iovine.

Mentre si specifica che il Responsabile Anagrafe Stazione Appaltante (RASA) è l’Ing. Francesco Giansanti, come da nomina pubblicata sul sito istituzionale.

L’inadempimento degli obblighi di pubblicazione previsti dalla normativa vigente o la mancata predisposizione del Programma triennale per la trasparenza e l’integrità costituiscono elemento di valutazione della responsabilità con le relative sanzioni previste dalle leggi ad oggi in vigore.

Adempimenti

La Società Acquedotti Scpa vista la natura societaria della stessa è tenuta in materia di trasparenza a:

Alla pubblicazione dei dati indicati dalla normativa vigente in materia, limitatamente alle c.d. attività di pubblico interesse;
Alla realizzazione della sezione “Trasparenza” nel proprio sito internet;
Sviluppare le proposte di modifica, aggiornamento e integrazione del Piano della trasparenza, da sottoporre all’approvazione del Consiglio di Amministrazione entro il 31 gennaio di ogni anno;
Indicare i responsabili della raccolta, verifica e inserimento dei dati per garantire la pubblicazione e dell’aggiornamento dei dati;
Avviare un piano di informazione/formazione per tutto il personale sulle modalità di attuazione del Piano;
Garantire, monitorare e vigilare sul rispetto degli adempimenti in materia di trasparenza e nel caso, proporre specifiche e aggiornamento dei dati;
Verificare l’attuazione degli obblighi di pubblicazione in termini di completezza, chiarezza e aggiornamento dei dati;
Controllare e assicurare la regolare attuazione dell’accesso civico;
Attuare ogni altra iniziativa ritenuta necessaria.

Dati da pubblicare

Acquedotti Scpa ha predisposto sul proprio sito una pagina dedicata alla “Trasparenza”, che è organizzata in sottosezioni di vari livelli e contiene le informazioni e i dati su cui vige l’obbligo di pubblicazione.

Obbiettivo del piano triennale è la verifica dell’usabilità dei dati pubblicati sul sito aziendale, in modo che ognuno possa accedere in modo agevole alle informazioni che dovranno essere comprensibili.

I dati dovranno avere le seguenti caratteristiche:

• Completi ed accurati

• Comprensibili

• Aggiornati

• Tempestivi

• In formato aperto

L’aggiornamento dei dati, delle informazioni e dei documenti deve avvenire in modo “tempestivo”(ossia pubblicando i dati, le informazioni ecc entro 30 giorni lavorativi dalla disponibilità definitiva degli stessi).

I dati saranno aggiornati secondo le seguenti quattro frequenze:

annuale, per i dati che non subiscono modifiche frequenti o la cui durata è tipicamente annuale;
semestrale, per i dati che sono suscettibili di modifiche frequenti ma per i quali la norma non richiede espressamente modalità di aggiornamento tempestive;
trimestrale, per i dati soggetti a frequenti cambiamenti;
aggiornamento tempestivo, per i dati che è indispensabile pubblicare nell’immediatezza della loro adozione.
Nello specifico saranno oggetto di pubblicazione e/o aggiornamenti i dati contenuti in tutte le sotto-sezioni dell’area Trasparenza pubblicata del sul sito della Società.

Ossia si provvederà ad aggiornare, qualora vi siano eventuali modifiche, i dati contenuti nelle seguenti sottosezioni e riguardanti le seguenti aree ossia:

Per l’Area Legale/Societaria la Sottosezione relativa a: Disposizioni Generali Trasparenza/ Statuto/ Carta dei servizi/Regolamento di fornitura/ Regolamento accesso agli atti/ Organi amministrativi/ Anticorruzione;

Per l’Area Risorse Umane la Sottosezione relativa a: Personale/ Codice etico e di comportamento;

Per l’Area Amministrazione/ Finanza e controllo la Sottosezione relativa a: Bilanci/ Costi locazione/Compensi Organi amministrativi/ Compensi consulenti e professionisti/ Forniture e Servizi e Patrocini e contributi;

Per l’Area Ufficio Acquisti la Sottosezione relativa a: Incarichi professionali e consulenze/ Bandi e gare/ Albo fornitori;

Per l’Area Sistemi informativi tutti i dati relativi alla telefonia, posta elettronica ed indirizzo sedi.

Ai sensi della normativa vigente, i dati, le informazioni e i documenti oggetto di divulgazione obbligatoria sono pubblicati per un periodo di cinque anni, decorrenti dal 1° gennaio dell’anno successivo a quello da cui decorre l’obbligo di pubblicazione, e comunque fino a che gli atti pubblicati producono i loro effetti .

Il D.Lgs 97/16 all’art. 8 comma 3 stabilisce, diversamente da quanto deciso in precedenza, che trascorso il quinquennio o comunque alla scadenza del termine di durata dell’obbligo di pubblicazione, i dati/ atti e informazioni/ non devono più essere conservati nella sezione archivio del sito istituzionale, che quindi viene meno. L’ Acquedotti ScpA non disporrà di filtri e/o di altre soluzioni tecniche atte ad impedire ai motori di ricerca web di indicizzare ed effettuare ricerche all’interno della sezione.

Limiti della trasparenza

Acquedotti Scpa nella pubblicazione dei dati previsti dalla normativa vigente in materia segue le indicazioni del Garante e dalla normativa vigente in materia privacy, garantendo il rispetto della stessa.

In ogni caso:

non rende intellegibili i dati personali non necessari, eccedenti o non pertinenti alla finalità della pubblicazione (principio di pertinenza e non eccedenza);
pubblica i dati sensibili e giudiziari solo nel caso in cui la pubblicazione risulti, con adeguata motivazione, l’unico mezzo utilizzabile per assicurare il corretto e completo esercizio del diritto alla trasparenza;
non pubblica i dati, le informazioni e i documenti idonei a rivelare lo stato di salute e la vita sessuale;
non pubblica i dati, le informazioni e i documenti che sono sottratti al diritto di accesso previsto dalla legge n. 241.
La conoscibilità comunque non può mai essere negata quando sia sufficiente rendere “anonimi” i documenti, illeggibili dati o parti di documento, applicare mascheramenti o altri accorgimenti idonei a tutelare le esigenze di segreto e i dati personali.

Accesso civico

Il D.Lgs 33/13 all’art. 5 modificato dall’art. 6 del d.lgs. 97/2016, prevede e disciplina l’accesso civico, ossia l’obbligo di rendere noti i documenti, le informazioni o i dati, attribuendo allo stesso tempo il diritto di chiunque di richiedere i medesimi, nei casi in cui sia stata omessa la loro pubblicazione.

Si riconosce quindi a chiunque:

a) il diritto di richiedere alle Amministrazioni documenti, informazioni o dati per i quali è prevista la pubblicazione obbligatoria, nei casi in cui gli stessi non siano stati pubblicati nella sezione “Amministrazione trasparente” del sito web istituzionale (accesso civico “semplice”);

b) il diritto di accedere ai dati e ai documenti detenuti dalle amministrazioni, ulteriori rispetto a quelli oggetto di pubblicazione ai sensi del d.lgs. 33/2013, nel rispetto dei limiti relativi alla tutela di interessi giuridicamente rilevanti secondo quanto previsto dall’articolo 5-bis (accesso civico “generalizzato”).

La richiesta di accesso civico come prevista dalla nuova normativa, non necessita di alcuna limitazione, è gratuita e va presentata al Responsabile della Trasparenza, che dovrà poi pronunciarsi sulla stessa istanza.

Nell’ipotesi di mancata pubblicazione dell’atto, si dovrà procedere alla pubblicazione del dato richiesto, trasmettendolo contestualmente al richiedente o in alternativa si potrà comunicare l’avvenuta pubblicazione indicando il collegamento ipertestuale richiesto. Se invece il documento, l’informazione o il dato richiesto risulti già pubblicato, si provvederà a specificare al richiedente il relativo collegamento ipertestuale.

Le richieste di accesso civico possono essere inviate principalmente all’indirizzo pec: acquedotti@pec.team-service.it .

La Posta Elettronica Certificata (PEC) è un sistema di posta elettronica che consente al mittente di ottenere la documentazione elettronica attestante l’invio e la consegna di documenti informatici con valenza legale.

La Società è munita di posta elettronica certificata, il cui indirizzo è riportato sul web aziendale e che può essere liberamente utilizzato per comunicare con la Società.

La protocollazione delle e-mail vengono seguite dagli operatori dell’Ufficio Protocollo.

Acquedotti Scpa è attenta alle critiche, ai reclami e ai suggerimenti che vengono dagli utenti, in qualsiasi forma e con qualunque modalità e quindi provvederà a pubblicare, nella sezione “Amministrazione trasparente”, sottosezione “Altri contenuti”/“Accesso civico” gli indirizzi di posta elettronica cui inoltrare le richieste di accesso civico.

L’introduzione del “diritto all’accesso civico” mira a costruire e/o ad alimentare il rapporto di fiducia tra il cittadino e la Pubblica Amministrazione e a promuovere il principio di legalità e la prevenzione della corruzione.

Azioni volte a garantire e promuovere la trasparenza

Il processo di “apertura” della Società verso l’esterno rappresenta un’opportunità per garantire legalità e trasparenza.

L’aggiornamento del Piano per la Trasparenza e l’Integrità relativo all’anno 2017 anche per quest’anno ed in linea con quanto stabilito negli anni precedenti ha sostanzialmente in obiettivi:

1. adempiere correttamente agli obblighi di pubblicità e trasparenza imposti dai D.Lgs 33/13 e 97/16;

2. perfezionare il metodo di pubblicazione dei dati;

3. migliorare e accrescere la conoscenza dei molteplici aspetti dell’attività svolta da Acquedotti Scpa, garantendo così lo sviluppo della cultura della legalità e integrità.

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